Pochi giorni fa è stato inaugurato ufficialmente l’impianto fotovoltaico di SESAME (Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East), acceleratore di particelle dell’area mediorientale dedicato alle scienze sperimentali. La centrale è stata costruita nei pressi della JAEC (Jordan Atomic Energy Commission), a circa 30 chilometri dalla sorgente di radiazione di sincrotrone. L’energia prodotta sarà fornita da un impianto fotovoltaico in rete con una potenza erogata totale pari a 6,48 MW, la quale potrà soddisfare ampiamente i bisogni di SESAME per molti anni che, grazie a questa novità, sarà il primo grande complesso di acceleratori a essere alimentato completamente da energia rinnovabile.
Pochi giorni fa è stato inaugurato ufficialmente l’impianto fotovoltaico di SESAME (Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East), acceleratore di particelle dell’area mediorientale dedicato alle scienze sperimentali. La centrale è stata costruita nei pressi della JAEC (Jordan Atomic Energy Commission), a circa 30 chilometri dalla sorgente di radiazione di sincrotrone. L’energia prodotta sarà fornita da un impianto fotovoltaico in rete con una potenza erogata totale pari a 6,48 MW, la quale potrà soddisfare ampiamente i bisogni di SESAME per molti anni che, grazie a questa novità, sarà il primo grande complesso di acceleratori a essere alimentato completamente da energia rinnovabile.
SESAME
SESAME (Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East) è una sorgente di luce di sincrotrone, basata su un acceleratore di particelle, che utilizza le radiazioni elettromagnetiche emesse dai fasci di elettroni accelerati, con lo scopo di studiare le proprietà della materia in numerosi ambiti di ricerca: sono effettuati esperimenti che vanno dalla medicina alla biologia, dalla scienza dei materiali, alla fisica e alla chimica per la sanità, l’ambiente, l’agricoltura e l’archeologia. Il progetto è ispirato al modello del CERN e il suo obiettivo è stato e sarà quello di dotare di un’infrastruttura di ricerca di livello mondiale la regione mediorientale, favorendo nello stesso tempo la cooperazione scientifica internazionale. Attualmente i membri di SESAME sono Cipro, Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan, Palestina e Turchia. In qualità di osservatori ci sono Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Kuwait, Portogallo, Federazione Russa, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, l’Unione Europea e lo stesso CERN. Proprio come quest’ultimo, SESAME è nato sotto gli auspici dell’UNESCO ma ora è un’organizzazione intergovernativa totalmente indipendente.
Il passaggio all’energia solare
“Come per tutti gli acceleratori, SESAME ha urgente bisogno di energia, e così come aumenta il numero dei suoi utilizzatori, cresce la bolletta dell’elettricità” ha commentato Khaled Toukan, il direttore della struttura. “Dati gli elevati costi dell’elettricità in Giordania, con questo impianto a energia solare il Centro diventerà sostenibile”, ha proseguito. La centrale, che impiega pannelli solari monocristallini, è stata costruita dalla compagnia giordana Kawar Energy, sotto la supervisione dell’azienda di consulenza Consolidated Consultants Group, che rappresenta il proprietario, SESAME.
I capitali per questo progetto sono stati stanziati nel 2016 quando il governo giordano, attraverso il Ministero dell’Energia, ha messo a disposizione 7,05 milioni di dollari dei fondi forniti dall’Unione Europea per supportare la diffusione di fonti di energia pulita. Come per tutti gli altri acceleratori, le sorgenti di luce di sincrotrone impiega grandi quantità di energia elettrica. Grazie all’impianto fotovoltaico inaugurato il 26 febbraio scorso, SESAME, che pagherà solo i costi di trasmissione, sarà in grado di attingere tanta energia dalla rete quanta l’impianto ne fornirà. Ciò dovrebbe dimezzare i livelli del budget annuale e rendere l’acceleratore sostenibile dal punto di vista economico e ambientale.
Tra passato e futuro
SESAME ha aperto le sue porte ai ricercatori nel luglio del 2018 e da allora 23 gruppi hanno utilizzato le sue facilities. Nel settembre 2018 le sezioni dedicate alla spettroscopia XAFS/XRF (X-ray Absorption Fine Structure/X-Ray Fluorescence) e alla spettromicroscopia a infrarossi hanno visto 103 applicazioni, un numero elevato, chiara indicazione della necessità di una sorgente di luce di sincrotrone nella regione mediorientale. In questo momento il Centro sta lavorando sulla costruzione di 4 delle sue prossime linee di fascio: MS (Scienze dei Materiali), MX (Cristallografia Macromolecolare), BEATS (BEAmline for Tomography at SESAME – Linea di fascio per Tomografia presso SESAME) e una linea di fascio dedicata ai raggi X molli.
Parliamo ancora di energia pulita nell’articolo di Vincenzo Balzani, “Qual è il modo più efficiente per utilizzare l’energia solare?”, pubblicato sul numero di giugno 2014 di Sapere.