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21 Apr 2016

Allergie? Le cura tutte la nanotecnologia

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Febbre da fieno? Asma? Allergie alimentari? Può sembrare un sogno, ma un gruppo di scienziati americani sembra aver trovato il sistema per neutralizzare tutte le allergie con nanotecnologie

Febbre da fieno? Asma? Allergie alimentari? Questi fastidi legati a disservizi del sistema immunitario potrebbero presto diventare solo un ricordo, grazie a un sistema che, in teoria, dovrebbe sconfiggere tutte le forme di allergia. La tecnica funzionerebbe forzando l’organismo a riconoscere gli oggetti innocui (come arachidi o pollini) attribuendogli un ruolo amico, e quindi evitando l’attacco.

Il segreto in questo caso sta nell’uso di nanoparticelle come “cavalli di Troia”: gli allergeni vengono contrabbandati nell’organismo, passano le difese immunitarie e vengono ufficialmente riconosciuti come incapaci di nuocere.

Finora, gli scienziati della Northwestern University di Chicago hanno lavorato solo sui topi ma i risultati sono stati incoraggianti. Questa tecnica sarà prossimamente sottoposta a sperimentazione clinica per combattere le malattie autoimmuni. “E’ un trattamento universale – ha spiegato uno degli autori della ricerca, Stephen Millera seconda del tipo di allergia che si vuole eliminare è possibile introdurre nel corpo nanoparticelle con polline di ambrosia oppure con una proteina di arachide. Sarà un nuovo modo sicuro, efficace e a lungo termine per trattare pazienti con patologie respiratorie e allergie alimentari. Questo sistema potrebbe porre fine alla necessità di utilizzare farmaci vita natural durante per il trattamento delle allergie ai polmoni”.

 

Il sistema immunitario cosiddetto “innato” è responsabile del riconoscimento degli allergeni e dell’etichettamento in “buoni” e “cattivi”. Una volta che un allergene è stato riconosciuto come cattivo, questa sentenza è inappellabile.

Il team di scienziati ha sviluppato nanoparticelle solubili poste su un polimero (approvato dalla Food and Drug Administration, quindi non nocivo) e poi lo hanno riempito con proteine dell’uovo, prima di iniettarlo in topi allergici alle uova. Solitamente, negli animali si sarebbe scatenata una reazione allergica, ma l’aspetto amichevole delle nanoparticelle ha fatto sì che questa risposta non si verificasse. Anzi, i macrofagi hanno ripulito tutto, aspirando i detriti nel flusso sanguigno: poiché questi macrofagi fanno parte del sistema immunitario innato, questo ha comportato che gli allergeni fossero elaborati come “normali”, non più nemici. “Questo metodo disattiva le cellule Th2 T che causano allergia e e espande le cellule regolatrici T, che sono quelle buone, che calmano il sistema immunitario” spiegano i ricercatori, che hanno pubblicato il loro studio sulla rivista PNAS.

 

Per saperne di più

Nanoparticelle per la rigenerazione nervosa

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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