Ne abbiamo sentito tanto parlare a causa della falsa notizia sulla sua correlazione con i vaccini. Cos’è l’autismo? Se ne conoscono le cause? Quali sono i sintomi che devono allarmare i genitori? Cerchiamo di chiarire i concetti principali per comprendere la patologia.
Ne abbiamo sentito tanto parlare a causa della falsa notizia sulla sua correlazione con i vaccini. Cos’è l’autismo? Se ne conoscono le cause? Quali sono i sintomi che devono allarmare i genitori? Cerchiamo di chiarire i concetti principali per comprendere la patologia.
Non un singolo disturbo
L’autismo non è una singola malattia ma è un gruppo di disordini – in ambito medico si parla di DSA, Disturbi dello Spettro Autistico – sviluppati a livello neurologico. Sono caratterizzati da interazioni sociali e capacità di comunicazione compromesse, disabilità intellettiva, alterazioni della coordinazione motoria e disturbi gastro-intestinali. Alcuni dei sintomi più tipici sono il comportamento ripetitivo e stereotipato ma le manifestazioni legate alla patologia variano da caso a caso.
Il Diagnostic statistical manual of mental disorders, a partire dalla sua quarta edizione, individua tre categorie distinte: il disturbo autistico, la sindrome di Asperger – una forma che possiede manifestazioni più sfumate rispetto alla prima, in cui il paziente non presenta disabilità intellettiva e ha un uso e comprensione del linguaggio molto letterale – e il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, una condizione che ha delle similitudini con entrambe le categorie precedenti.
Campanelli d’allarme
Sempre il DSM riassume i sintomi tipici – che iniziano a manifestarsi già nei primi tre anni di vita – in ciò che viene definita la ”triade del comportamento autistico”:
- sviluppo anomalo o deficit dell’interazione sociale, quindi difficoltà nell’instaurare un rapporto con altre persone, tendenza all’isolamento ed elusione del contatto visivo;
- compromissione della comunicazione verbale e non verbale e assenza della capacità di astrazione;
- repertorio di attività e di interessi ristretto ossia la tendenza a vivere in modo routinario e a non accettare modifiche nel programma giornaliero, fino ad arrivare a reazioni di rabbia e aggressività. Presenza di comportamenti e movimenti stereotipati oppure ossessivi.
I DSA possono essere, inoltre, associati ad altri disturbi del neurosviluppo quali la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), l’epilessia, la sindrome di Tourette e disabilità intellettiva.
Le possibili cause
Tra le cause dell’autismo vi è sicuramente una componente genetica. La ricerca in quest’ambito afferma che i geni associati a questo disturbo sono numerosi e sono presenti in modo variabile nei diversi soggetti. Esistono, inoltre, altri fattori di rischio correlati alle mutazioni genetiche: l’età avanzata dei genitori al momento del concepimento, malattie della madre durante la gestazione, la nascita prematura e il peso corporeo inferiore alla norma, una distanza inferiore a un anno dal precedente parto o anche la carenza di vitamine e l’esposizione a farmaci o sostanze tossiche provenienti dall’ambiente circostante in gravidanza.
Se volete saperne di più del legame tra autismo e fattori ambientali, non perdete l’articolo “Autismo e ambiente” di Rosanna Novara, nel numero di dicembre di Sapere.
Aggiornamento del 13/07/2018: Il DSM-V, pubblicato nel 2012, non parla più di triade ma di diade sintomatologica:
- deficit nell’area della comunicazione sociale che accorpa il deficit della comunicazione (verbale e non verbale) e il deficit sociale (che riguarda la capacità di dare avvio a un’interazione sociale e quella di rispondere all’iniziativa di un’altra persona);
- deficit di immaginazione, ridefinito come repertorio ristretto di attività, interessi e comportamenti ripetitivi e stereotipati.
Inoltre la sindrome di Asperger non è più riconosciuta come un disturbo distinto ma è incorporata all’interno dei disturbi dello spettro autistico.