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12 Gen 2017

Denti: addio alle otturazioni con le cellule staminali?

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Identificato un farmaco che può rigenerare i denti dall’interno grazie alle cellule staminali, riducendo la necessità di otturazioni artificiali.

Identificato un farmaco che può rigenerare i denti dall’interno grazie alle cellule staminali, riducendo la necessità di otturazioni artificiali. Il farmaco era stato in precedenza utilizzato nell’ambito di studi clinici sull’Alzheimer e di recente si è dimostrato in grado di stimolare quella che sembra una capacità naturale del dente di guarire se stesso.

Il prodotto agisce attivando cellule staminali all’interno del centro della polpa del dente, spingendo la zona danneggiata a rigenerare il materiale duro della dentina (che costituisce la maggior parte di un dente).

 

Un trattamento naturale

“La semplicità del nostro approccio rende questo farmaco ideale come prodotto dentale clinico per il trattamento naturale delle grandi carie, fornendo sia la protezione della polpa che il ripristino della dentina” ha detto Paul Sharpe del King’s College di Londra, autore dello studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, “inoltre, il fatto che il farmaco sia stato già testato in trial clinici per l’Alzheimer garantisce una sua rapida disponibilità all’interno delle cliniche”.

 

La vulnerabilità dei denti

Dopo il danneggiamento di un dente o in seguito alla comparsa di una carie, la polpa morbida al suo centro può essere esposta, il che aumenta il rischio di infezione. Per evitare questa situazione, il nostro corpo ha creato uno strato sottile di dentina, il duro tessuto calcificato che costituisce la maggior parte di un dente e che blocca il materiale che dall’esterno si fa strada verso l’interno.

 

Le otturazioni: metodo superato

Ma questo strato non è abbastanza efficace per proteggere la vulnerabile polpa del dente quando si ha a che fare con carie molto grandi, ed è per questo che i dentisti trapanano la carie e utilizzano otturazioni artificiali. Una procedura che oggi non è più vista come ideale, dato che si sostituisce del materiale inerte a un tessuto vivo, mentre bisognerebbe ripristinare la vitalità del dente nel suo complesso.

 

 
Il farmaco per l’Alzheimer

Sharpe e il suo team hanno scoperto che il Tideglusib, farmaco per l’Alzheimer, potrebbe essere usato per stimolare le cellule staminali all’interno del dente, in modo da far produrre loro più dentina del solito, rigenerando così l’intera struttura senza la necessità di aggiungere sostanze estranee.

I ricercatori hanno utilizzato il Tideglusib sui denti danneggiati dei topi applicando alla carie una spugna di collagene biodegradabile imbevuta con alcune molecole di Tideglusib. Poi, il tutto è stato sigillato.

 

Dopo diverse settimane, la spugna si era degradata e il dente aveva generato abbastanza dentina da colmare la lacuna. Il processo è molto simile al riempimento della carie con l’otturazione, ma invece di usare un riempitivo artificiale, viene incoraggiata la crescita della dentina che sana il dente sul lungo periodo. Finora, il trattamento è stato testato solo nei topi, c’è quindi ancora lavoro di ricerca da fare prima di verificare se questi risultati positivi sono replicati negli esseri umani. Il team sta pianificando di sperimentare prossimamente sui ratti e, se i risultati saranno positivi, i trial umani non dovrebbero essere lontani.

 

[Immagine: Conor Lawless via Flickr]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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