Per i sopravvissuti al virus Ebola i problemi di salute potrebbero non essersi conclusi con la (quasi) miracolosa guarigione: il virus potrebbe infatti restare nel liquido seminale più a lungo di quanto ritenuto finora e potrebbe causare nuove infezioni tramite rapporti sessuali.
Per i sopravvissuti al virus Ebola i problemi di salute potrebbero non essersi conclusi con la (quasi) miracolosa guarigione: il virus potrebbe infatti restare nel liquido seminale più a lungo di quanto ritenuto finora e potrebbe causare nuove infezioni tramite rapporti sessuali. Sono queste le indicazioni che provengono dai Centers for Disease Control and Prevention americani, secondo i quali, fino a quando non saranno acquisite nuove informazioni, i sopravvissuti al temibile virus dovrebbero avere sempre rapporti protetti. Queste nuove raccomandazioni seguono la notizia di un caso di una donna in Liberia che ha contratto Ebola attraverso rapporti sessuali con il marito che era sopravvissuto alla malattia.
La donna colpita da Ebola contratto tramite sesso
La liberiana in questione ha sviluppato l’infezione alla metà di marzo, non aveva avuto contatti con nessun altro malato di Ebola e non aveva viaggiato in altre aree del mondo in cui si trovavano malati di Ebola. Una settimana prima che i sintomi si manifestassero, aveva avuto rapporti non protetti con suo marito, un uomo sopravvissuto al virus e dichiarato guarito a ottobre 2014. Quando il personale medico ha effettuato analisi sulle sequenze genetiche del virus che aveva colpito il marito e del virus attivo nella donna, hanno trovato profili combacianti.
I precedenti
Finora, era stato riportato un solo caso di Ebola trasmesso sessualmente, durante l’epidemia nella Repubblica Democratica del Congo del 1995 ma le indagini, all’epoca, non portarono a nessun risultato certo. I ricercatori sanno che il virus Ebola può restare per mesi nel liquido seminale e viene raccomandato ai sopravvissuti di astenersi dai rapporti sessuali, o di praticarli con protezioni per almeno tre mesi dopo la guarigione. Il nuovo caso, tuttavia, suggerisce che l’uomo può trasmettere Ebola attraverso il sesso anche cinque mesi dopo la guarigione e circa 200 giorni dopo i primi sintomi dell’infezione.
[Immagine: il virus Ebola al micrografo elettronico, credit: CDC]