Un gruppo di ricercatori cinesi ha portato a termine un esperimento piuttosto shockante: innestare la testa di un topo su uno più grande, mantenendo il cervello al riparo da eventuali danni dovuti alla perdita di sangue. Questa tecnica potrebbe, un giorno, essere utile per i trapianti di testa umana.
Un gruppo di ricercatori cinesi ha portato a termine un esperimento piuttosto shockante: innestare la testa di un topo su uno più grande, mantenendo il cervello al riparo da eventuali danni dovuti alla perdita di sangue. Questa tecnica potrebbe, un giorno, essere utile per i trapianti di testa umana.
L’argomento non è del tutto nuovo, dato che si sente parlare di trapianti di teste da tempo: i primi esperimenti con animali “a due teste” risalgono infatti all’inizio del secolo scorso e a poco dopo gli anni Cinquanta. Ora, però, un gruppo di scienziati cinesi ha dimostrato di aver compiuto un notevole passo avanti nel trapianto della testa di un organismo su quello di un altro.
Nessun danno da perdite di sangue
Per il loro lavoro, pubblicato sulla rivista CNS Neuroscience and Therapeutics, hanno prelevato la testa di un ratto più piccolo e l’hanno innestata sul corpo di uno più grande, creando un topo a due teste. Il ratto non è sopravvissuto a lungo, ma questo non era mai stato l’obiettivo dell’esperimento: la scarsa longevità era prevista dai ricercatori, ben consapevoli dei molti problemi tecnici e scientifici ancora da risolvere prima di affrontare con successo i trapianti di testa sugli organismi viventi.
Tuttavia, si tratta di un momento straordinario: gli scienziati sono stati in grado di evitare qualsiasi perdita di sangue potenzialmente in grado di danneggiare il cervello, mentre la testa del donatore veniva innestata sul topo ricevente. Era questo l’obiettivo dell’esperimento: gli scienziati volevano sapere se era possibile trapiantare con successo una testa senza causare danni al cervello con eccessiva perdita di sangue. Per raggiungere questo risultato, hanno tenuto in piedi la circolazione sanguigna durante il trapianto, collegando i vasi sanguigni del topo donatore e del topo ricevente.
Trapianti di testa e problemi
Anche se il tutto potrà sembrare, com’è naturale, molto bizzarro ai più, secondo gli scienziati vale la pena esplorare i trapianti della testa, perché potrebbero aiutare i milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di problemi muscolari o nervosi. Inoltre, si potrebbe anche pensare di prendere la testa di una persona che soffre di un cancro fatale e “trasportarla” su un corpo umano sano.
Ovviamente, ci sono molti problemi che devono essere risolti prima che sia possibile il trapianto delle teste umane. Oltre ad assicurarsi che il cervello non sia danneggiato dalla perdita di sangue durante l’innesto, ci sono una serie di altre preoccupazioni, come per esempio il rigetto da parte del sistema immunitario del ricevente. Per non parlare poi dei problemi etici, che toccano la natura fondamentale della psicologia umana.
Secondo alcuni, un procedura di questo genere potrebbe indurre insanità mentale, per non parlare dei problemi chimici che sorgerebbero nel cervello e nel sistema nervoso. In ogni caso, il nuovo studio rappresenta un importantissimo risultato perché risolve il problema dell’innesto vascolare, cruciale nella sopravvivenza a lungo termine dopo il trapianto.
[Immagine. credit CNS]