Oggi è la Giornata Mondiale contro l’AIDS, che viene celebrata ogni primo dicembre dal 1988 per accrescere le conoscenze e sensibilizzare circa l’epidemia mondiale dovuta alla diffusione del virus HIV.
Oggi è la Giornata Mondiale contro l’AIDS, che viene celebrata ogni primo dicembre dal 1988 per accrescere le conoscenze e sensibilizzare circa l’epidemia mondiale dovuta alla diffusione del virus HIV. Dal 1981 l’AIDS ha ucciso oltre 36 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Si stima che nel mondo siano oltre 35 milioni le persone infettate dal virus dell’HIV.
Una malattia… inconsapevole
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 122mila persone, solo in Europa, non sono a conoscenza del proprio stato di infezione. E, se guardiamo al mondo, la cifra sale a circa 13 milioni di persone, il 40 per cento di tutti i sieropositivi. Secondo il rapporto del Centro di Controllo delle malattie (Ecdc), riferito ai 31 paesi dell’Ue e dell’Area Economica Allargata, nel 2015 ci sono state 30mila nuove notifiche di casi, numero in linea con gli anni precedenti, mentre il tempo stimato fra l’infezione e la diagnosi è altissimo, circa quattro anni, con metà dei pazienti che scopre di essere sieropositivo quando l’infezione è in fase avanzata. Per l’Italia le stime dell’Istituto Superiore di Sanità parlano di un leggero calo delle nuove diagnosi di HIV, che nel 2015 sono state 3.444, con un’incidenza di 5,7 nuovi casi ogni 100mila residenti, un dato che pone l’Italia al tredicesimo posto in Europa.
Un kit per autodiagnosi
Tra le varie iniziative lanciate in occasione di questa giornata, da segnalare la disponibilità da oggi di un kit per l’autodiagnosi dell’HIV. Distribuito da Mylan, il kit costa 20 euro e consente di conoscere il risultato nell’arco di 15 minuti a partire da una goccia di sangue. Sarà disponibile in 2800 farmacie italiane e venduto a maggiorenni senza bisogno di presentare prescrizione medica. L’affidabilità del test è prossima al 100 per cento e sono valide le regole che riguardano anche i test tradizionali: ossia devono essere passati almeno 90 giorni dal contatto a rischio. In caso di conferma della sieropositività, si consiglia di effettuare il test in un laboratorio, per la possibilità di falsi positivi, e di contattare un medico. “Il test non sostituisce quello negli ospedali, ma è un’opportunità in più per contrastare un fenomeno sommerso, quello delle diagnosi tardive da Hiv, che in Italia si stima siano tra le 6mila e le 18mila persone” ha dichiarato Rosaria Iardino, presidente della fondazione Onlus The Bridge che ha presentato l’iniziativa presso la Camera dei Deputati in occasione, appunto, della Giornata Mondiale contro l’AIDS.