Un nuovo studio è riuscito a far luce su un mistero irrisolto da oltre 30 anni, ossia come fa il virus HIV a entrare nella cellula.
Un nuovo studio è riuscito a far luce su un mistero irrisolto da oltre 30 anni, ossia come fa il virus HIV a entrare nella cellula. La scoperta del gruppo di scienziati della Loyola University di Chicago, guidato da Edward M. Campbell, potrebbe condurre a nuovi trattamenti farmacologici contro l’AIDS.
L’HIV infetta e uccide le cellule del sistema immunitario, inclusi i linfociti T e i macrofagi. La distruzione del sistema immunitario rende il paziente vulnerabile nei confronti di patogeni che, in condizioni normali, non causerebbero alcun problema.
Una volta entrato nella cellula, l’HIV trova il modo di introdursi nel nucleo, ove è contenuto il DNA. Il nucleo è protetto dalla membrana cellulare e molti virus attendono che questa difesa venga abbassata – per esempio quando la cellula si divide – per portare l’assalto e penetrare nel nucleo. L’HIV, invece, ha la capacità di entrare nel nucleo anche in presenza di membrana cellulare perfettamente intatta e questa sua abilità è rimasta senza spiegazione per anni.
Campbell e colleghi hanno scoperto che il complice dell’HIV è la proteina KIF5B. Questa proteina, normalmente, trasporta sostanze all’interno della cellula, lontano dal nucleo. L’HIV riesce a manipolare le sue funzioni e cambiarle, facendo sì che la proteina KIF5B strappi via pezzi della membrana cellulare e li porti lontani dal nucleo, in modo che il virus HIV possa passare dal poro così largo che si viene a formare.
Questa scoperta, pubblicata su PLOS Pathogens, potrebbe portare a nuove strategie per combattere l’HIV, per esempio sviluppando farmaci che prevengano l’azione deviata della proteina KIF5B.
[Immagine: credit Loyola University]