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27 Feb 2018

Nuovi test per la diagnosi dell’autismo

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Un nuovo test per la diagnosi dell’autismo è stato messo a punto dai ricercatori dell’Università di Warwick (Regno Unito), in collaborazione con l’Università di Birmingham, l’Università e l’Istituto di Scienze Neurologiche di Bologna e la Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS. Sono semplici esami delle urine e del sangue in cui sono presenti dei marker che sembrano essere legati alla patologia.

Un nuovo test per la diagnosi dell’autismo è stato messo a punto dai ricercatori dell’Università di Warwick (Regno Unito), in collaborazione con l’Università di Birmingham, l’Università e l’Istituto di Scienze Neurologiche di Bologna e la Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS. Sono semplici esami delle urine e del sangue in cui sono presenti dei marker che sembrano essere legati alla patologia.

 

Un nuovo esame diagnostico

 

I Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) sono un gruppo di malattie sviluppate a livello neurologico, le cui caratteristiche possono essere problemi del linguaggio, iperattività, comportamenti ripetitivi e/o compulsivi, ansia, difficoltà di adattamento in nuovi ambienti e problemi cognitivi. Solitamente è possibile diagnosticare l’autismo intorno ai tre anni di età, mediante intervista clinica e osservazione ma, questa nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Molecular Autism, mostra la possibilità di individuare la presenza della malattia attraverso l’analisi del sangue e delle urine.

 

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Lo studio

 

Sono stati analizzati sangue e urine di 38 bambini autistici e di 31 non affetti dalla patologia (il gruppo di controllo) di un’età compresa tra i cinque e i dodici anni. Il team di ricercatori ha scoperto che esistevano differenze chimiche tra i due gruppi: nel primo vi erano livelli maggiori di composti legati al danneggiamento di proteine, quali i prodotti finali di glicazione avanzata e ditirosine. Siamo, dunque, vicini alla realizzazione di un test per la diagnosi dei DSA?

 

Questi sono solo i primi passi

 

In realtà questo è solo il principio di una ricerca che richiederà un numero di dati maggiore – una coorte più ampia – e ulteriori approfondimenti e controlli. Max Davie, medico della Royal College of Paediatrics and Child Health, intervistato dalla BBC, ha dichiarato: “è sicuramente molto lontano da un test per l’autismo. Mentre applaudiamo all’arrivo di una nuova area di ricerca, è importante non adottarla con troppo entusiasmo – se applicata a una popolazione più numerosa potrebbe produrre una numero alto di ‘falsi positivi’, causando grandi preoccupazioni e potenziali danni in bambini e famiglie”.

 

Per saperne di più sul legame tra autismo e ambiente leggete l’articolo di Rosanna Novara, nel numero di Sapere di dicembre.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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