Un team di scienziati della Rockefeller University ha identificato una nuova, potente arma contro il virus Zika nel sangue delle persone che sono state infettate dal microrganismo patogeno: anticorpi che potrebbero portare a nuovi modi di combattere la malattia e probabilmente a un vaccino.
Un team di scienziati della Rockefeller University ha identificato una nuova, potente arma contro il virus Zika nel sangue delle persone che sono state infettate dal microrganismo patogeno: anticorpi che potrebbero portare a nuovi modi di combattere la malattia e probabilmente a un vaccino.
Anticorpi vincenti contro il virus Zika
Gli scienziati hanno esaminato il sangue di alcuni soggetti che avevano contratto il virus in Messico e in Brasile gli scienziati e hanno trovato anticorpi – proteine prodotte dal sistema immunitario – che bloccano l’infezione del virus. Questi anticorpi, chiamati Z004, sembrano essere stati inizialmente generati in risposta ad un’infezione precedente da un virus correlato che causa la dengue e potrebbero essere particolamente efficaci per neutralizzare il virus Zika.
Il team ha scoperto che nel sangue di cinque volontari su sei si trovava lo stesso tipo di anticorpi che mostravano un’azione promettente contro il virus Zika, in particolare l’anticorpo Z004 presente nel sangue di un soggetto messicano. Quando somministrato a topi resi vulnerabili al virus Zika, l’anticorpo è risucito a proteggerli.
Arriva un vaccino?
“Si potrebbe somministrare lo Z004 per prevenire in modo sicuro la Zika tra le donne in gravidanza o in altri soggetti a rischio di contrarre la malattia”, ha commentato Davide F. Robbiani che, con Leonia Bozzacco, ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista Cell. L’esame dettagliato dell’interazione tra questo anticorpo e il virus ha infatti rivelato anche una nuova potenziale strategia per lo sviluppo di un vaccino.
Cos’è il virus Zika
Il virus Zika, che ha come vettore una zanzara, causa sintomi lievi nei soggetti che lo contraggono ma effetti eventualmente drammatici nella generazione successiva: i bambini nati da donne infettate durante la gravidanza sono infatti a rischio di devastanti anomalie nello sviluppo del cervello. L’unico modo per evitare il contagio, attualmente, è evitare le punture di zanzara dato che non esistono ancora vaccini o altre misure mediche che contrastino l’azione del virus.