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11 Nov 2016

Scoperto anticorpo che funziona contro il virus Zika: in arrivo un vaccino?

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Isolato un anticorpo umano che mostra di “ridurre sensibilmente” l’infezione del virus Zika nei topi. E l’esercito USA sta già sperimentando un vaccino

Un gruppo di ricercatori della Vanderbilt University Medical Center e della Washington University School of Medicine di St. Louis, Missouri ha isolato un anticorpo monoclonale umano che mostra di “ridurre sensibilmente” l’infezione del virus Zika in un modello murino. L’anticorpo, chiamato ZIKV-117, ha protetto anche i feti, come si legge sulla rivista Nature. Il virus Zika è ritenuto responsabile di microcefalia e altre malformazioni congenite in bambini nati da donne infette.

Gli scienziati prevedono di condurre presto studi anche sui primati e, se i risultati relativi all’efficacia di questi anticorpi saranno confermati, potrebbe essere sviluppato un trattamento che si basa su anticorpi protettivi per le donne incinte a rischio di infezione Zika oppure un vaccino efficace contro il virus. “Questi anticorpi umani che ci sono naturalmente, e che sono molto promettenti, rappresentano il primo intervento medico per prevenire l’infezione e il danno ai feti” ha dichiarato James Crowe, della Vanderbilt University, che è tra gli autori dello studio.

 

L’esercito USA ha sviluppato un vaccino?

Intanto, arriva anche la notizia che il Dipartimento della Difesa dell’esercito degli Stati Uniti ha cominciato i trial umani per lo sviluppo di un vaccino, coinvolgendo 75 adulti in salute. Il vaccino che si sta testando è stato sviluppato presso lo Walter Reed Army Institute of Research, come parte della risposta della Difesa all’epidemia del virus Zika in nord America, sud America e sud-est asiatico. I militari potrebbero essere a rischio Zika durante il loro servizio, i viaggi e quando sono di stanza in luoghi dell’America meridionale in cui il clima e la popolazione di mosquito possono creare condizioni favorevoli alla diffusione del virus.

Si tratta del primo di quattro step della fase 1 del trial, che servirà per valutare attentamente la sua sicurezza e la capacità di stimolare una risposta immunitaria. I test sono condotti con un vaccino purificato e inattivato chiamato ZPIV.

 

[Immagine: credit Vanderbilt University]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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