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22 Dic 2016

Scienza e Pace: la UE aumenta fondi per la ricerca militare

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In un mondo preda di crisi politiche internazionali e attacchi terroristici, l’Unione Europea ha da poco preso la decisione di aumentare il finanziamento alla ricerca scientifica militare.

In un mondo preda di crisi politiche internazionali e attacchi terroristici, l’Unione Europea ha da poco preso la decisione di aumentare il finanziamento alla ricerca scientifica militare. Il primo dicembre, il Parlamento Europeo ha approvato lo stanziamento di un fondo di 25 milioni di euro dedicato alla ricerca in campo bellico. Questo provvedimento fa parte di un progetto più largo, lo European Defence Fund, volto a rendere l’innovazione militare più efficiente e ad allargare la base dell’industria della difesa Europea.

Il fondo finanzierà, per la parte della ricerca, settori che vanno dall’elettronica ai materiali avanzati, ai software criptati, alla robotica. La Commissione Europea prevede di investire un totale di 90 milioni di euro entro il 2020 e spera di poter aumentare questa cifra fino a portarla a 500 milioni all’anno, per la ricerca militare, a partire dal 2021. Nel 2014, la spesa della UE in questo settore è stata pari all’1,4 per cento del PIL dell’Europa a 28 membri, una percentuale inferiore a quella degli Stati Uniti (3,32 per cento) e a quella della Cina (1,64 per cento).

 

Luci e ombre

Secondo alcuni, questo orientamento della UE è però sbagliato. “Assisteremo a un dirottamento dei finanziamenti dai binari civili della Ricerca e sviluppo al settore militare, in un momento in cui i fondi sono urgentemente necessari per questioni legate al clima e all’energia” ha dichiarato Stuart Parkinson, direttore esecutivo del gruppo Scientists for Global Responsibility.

Uno degli obiettivi principali dell’Unione Europea è quello di promuovere la pace. La decisione di creare questo fondo di ricerca è stata in parte guidata dal fatto che i finanziamenti nazionali in ricerca bellica sono diminuiti del 18 per cento (pari a 1,9 miliardi) tra il 2006 e il 2014, secondo i dati forniti dalla European Defence Agency (EDA) di Bruxelles. Ovviamente, a convincere il Parlamento Europeo è stata anche la percezione che la sicurezza internazionale sia in pericolo. Le regole per la partecipazione dei singoli stati al fondo di ricerca sono ancora oggetto di discussione ma saranno stabilite liberamente sulla base di Horizon 2020.

 

Dai metamateriali ai droni

La ricerca toccherà, per esempio, i metamateriali, che sono costituiti da piccole strutture che manipolano il percorso della luce e sono potenzialmente in grado di nascondere gli oggetti da radar, oppure i metodi di conservazione dell’energia, antenne radio flessibili che possono essere incorporati negli indumenti, oppure i prototipi di droni per la sorveglianza marittima.

[Immagine: credit US Navy]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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