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29 Giu 2018

Aspettando l’Asteroid Day 2018, tra Ryugu e ‘Oumuamua

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L’Asteroid Day è alle porte e proprio negli ultimi giorni sono state pubblicate due notizie molto importanti riguardanti questi corpi celesti. Celebriamo insieme questa giornata scoprendo come è nata ma anche parlando della missione giapponese che ci permetterà di conoscere l’asteroide Ryugu e delle novità riguardanti ‘Oumuamua.

L’Asteroid Day è alle porte e proprio negli ultimi giorni sono state pubblicate due notizie molto importanti riguardanti questi corpi celesti. Celebriamo insieme questa giornata scoprendo come è nata ma anche parlando della missione giapponese che ci permetterà di conoscere l’asteroide Ryugu e delle novità riguardanti ‘Oumuamua.

 

Scienziati e artisti uniti per la scienza: la nascita dell’Asteroid Day

 

L’Asteroid Day, la giornata dedicata agli asteroidi celebrata il 30 giugno di ogni anno, è nato nel 2015 e la sua storia ha come protagonisti non solo scienziati ma anche artisti di fama mondiale.

 

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Tutto è iniziato quando, nel febbraio del 2014, Brian May – chitarrista dei Queen e astrofisico – cominciò a lavorare insieme al regista Grigorij Richters alla realizzazione di “51 Degrees North”, un film di fantascienza che raccontava dell’impatto di un asteroide su Londra e delle conseguenze della catastrofe. A quei tempi May suggerì a Richters di organizzare un’anteprima in occasione di Starmus, l’evento che riuniva i più stimati astrofisici, scienziati e artisti. Il risultato fu la scintilla che portò al lancio dell’Asteroid Day l’anno successivo: una manifestazione il cui obiettivo è la crescita la diffusione della conoscenza degli asteroidi e di cosa si possa fare per proteggere la Terra e i suoi abitanti da una possibile calamità naturale proveniente dallo spazio.

 

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La sonda giapponese Hayabusa 2 ha raggiunto l’asteroide Ryugu…

 

A proposito di asteroidi, è di pochi giorni fa la notizia riguardante la sonda Hayabusa-2 della JAXA-Japan Aerospace Exploration Agency, finalmente giunta a destinazione: l’asteroide 162173 Ryugu. Dopo aver percorso ben 3,2 miliardi di chilometri, un viaggio in solitaria di ben 3 anni attraverso il Sistema solare, Hayabusa-2 ha stabilizzato la sua orbita attorno all’asteroide Ryugu a una distanza di circa 20 chilometri, dove rimarrà per circa un anno e mezzo. Nei prossimi due mesi saranno effettuate analisi geomorfologiche e della composizione della superficie al fine di selezionare dei siti di atterraggio del lander Mascot, previsto per l’autunno.

 

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…e ‘Oumuamua è “solo” una cometa

 

Vi avevamo già parlato di ‘Oumuamua: scoperto dagli astronomi il 19 ottobre 2017 grazie al telescopio PanSTARRS-1, sull’isola di Maui, nelle Hawaii, era stato classificato come oggetto proveniente dallo spazio interstellare per via della sua orbita iperbolica e non ellittica. L’identificazione di questo corpo celeste era risultata da subito incerta: un asteroide o una cometa? Ecco che questa settimana è stato pubblicato su Nature un articolo che spiega che il primo oggetto interstellare da noi osservato non è un asteroide ma una cometa, nonostante la mancanza della “tradizionale” coda. Osservazioni più dettagliate della sua orbita hanno mostrato che la traiettoria seguita non poteva dipendere unicamente dalle forze gravitazionali in atto e che quello scarto era legato alla formazione di gas dovuta al ghiaccio presente, sottoposto ad alte temperature. E la coda? Già una precedente ricerca, pubblicata su Nature Astronomy, aveva spiegato questa mancanza legandola a un lungo periodo di esposizione ai raggi cosmici che avrebbe causato una stratificazione superficiale di materiale organico e isolante a copertura del nucleo ghiacciato. Quest’ultimo, così protetto, non avrebbe avuto modo di vaporizzarsi in vicinanza del Sole. Inoltre, l’assenza della polvere tipica delle comete, sarebbe connessa a una distribuzione granulometrica (quindi della dimensione dei granelli) priva della frazione più piccola, da un basso rapporto tra polvere e ghiaccio o da una differente evoluzione della sua superficie, a causa del lungo viaggio affrontato.

 

Per approfondire il tema degli asteroidi e del pericolo di un impatto con il nostro pianeta, acquistate e leggete l’articolo “Il rischio asteroidi” di Ettore Perozzi, Marco Micheli e Barbara Borgia, pubblicato nel numero di dicembre 2015 di Sapere.

 

Credits dell’immagine di copertina: NASA

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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