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21 Mag 2018

Gaia, per una mappa 3D della nostra galassia

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La missione Gaia, lanciata nel 2013, ha come obiettivo la raccolta di dati per realizzare la più precisa mappa tridimensionale della nostra galassia, sondando più di un miliardo di stelle. Il 25 aprile 2018 è stato rilasciato il secondo catalogo dei dati raccolti dall’ESA. Scopriamo insieme le caratteristiche di Gaia e le ultime novità di questo progetto tutto europeo.

La missione Gaia, lanciata nel 2013, ha come obiettivo la raccolta di dati per realizzare la più precisa mappa tridimensionale della nostra galassia, sondando più di un miliardo di stelle. Il 25 aprile 2018 è stato rilasciato il secondo catalogo dei dati raccolti dall’ESA. Scopriamo insieme le caratteristiche di Gaia e le ultime novità di questo progetto tutto europeo.

 

Un censimento stellare

 

Gaia ha il compito di raccogliere dati per realizzare una mappa tridimensionale della nostra galassia, la Via Lattea, per rivelarne composizione, formazione ed evoluzione. In questi anni ha fornito misurazioni di riguardanti i moti, la luminosità, la temperatura e la composizione dei corpi celesti incontrati. Questo grandissimo censimento – stereoscopico e cinematico – di circa un miliardo di stelle sarà un potente strumento di studio in mano agli astronomi ma anche un coinvolgente mezzo di divulgazione per curiosi e neofiti.

 

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La Via Lattea per tutti
 

La visualizzazione di immagini e dati è stata declinata in tre differenti modalità, per garantire una fruizione adatta a ogni tipo di approccio. La più spettacolare è sicuramente quella immersiva assicurata dalla realtà virtuale: Gaia VR, con un Virtual Reality Cardboard kit, permette un’esperienza unica, a 360 gradi, in cui l’utente può fluttuare all’interno della Galassia. In mancanza di visore VR, è possibile passeggiare per la Via Lattea con un personal computer, uno smartphone o un tablet grazie a Gaia Sky, un software per la visualizzazione astronomica real-time e 3D, disponibile per Windows, Linux e Mac OS. Infine, per, gli scienziati, c’è un’interfaccia apposita: il GAVS – Gaia Archive Visualisation Service, uno strumento interattivo per esplorare le grandi potenzialità di un set di dati così vasto.

 

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Il secondo catalogo

 

La missione Gaia è stata lanciata nel dicembre 2013 e ha iniziato a compiere le prime operazioni scientifiche l’anno successivo. Il primo rilascio di dati, basato su un anno di osservazioni, è stato pubblicato nel 2016 e conteneva le distanze e i movimenti di 2 milioni di stelle. Il nuovo catalogo, che copre il periodo compreso tra il 25 luglio 2014 e il 23 maggio 2016, fissa le posizioni di circa 1,7 miliardi di stelle con una maggiore precisione. Gaia Sky 2.0.0, pubblicato il 25 aprile 2018, contiene una simulazione del nostro sistema solare, una visualizzazione delle informazioni del secondo catalogo e dati astronomici e cosmologici aggiuntivi riguardanti gruppi di stelle, galassie vicine e lontane, quasar e la radiazione cosmica di fondo.

 

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Gaia è un progetto completamente europeo: il veicolo spaziale è controllato dal European Space Operations Centre (ESOC, Darmstadt, Germania) adoperando tre stazioni di controllo terrestri (Cebreros in Spagna, Malargüe in Argentina e New Norcia in Australia). Le operazioni scientifiche sono condotte dal European Space Astronomy Centre (ESAC, Villafranca, Spagna). Vi è anche una decisiva partecipazione scientifica italiana grazie all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che partecipano al Data Processing and Analysis Consortium (DPAC).

 

Potrete continuare a godere delle meraviglie dello spazio acquistando e leggendo l’articolo “Fotoracconto dello spazio” di Ettore Perozzi, pubblicato nel numero di agosto 2017 di Sapere.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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