Un nuovo studio pubblicati sulla rivista Science arriva a corroborare l’ipotesi della nascita della Luna dopo una collisione della terra con un corpo celeste di dimensioni planetarie, circa 4 miliardi e mezzo di anni fa.
Un nuovo studio pubblicati sulla rivista Science arriva a corroborare l’ipotesi della nascita della Luna dopo una collisione della terra con un corpo celeste di dimensioni planetarie, circa 4 miliardi e mezzo di anni fa. I primi a congetturare per il nostro satellite una origine di questo tipo sono stati William K. Hartmann e Donald R. Davis e, finora, gli scienziati hanno largamente ritenuto plausibile questo scenario. Ora arriva in supporto di questa teoria anche lo studio rilanciato da Science e che sarà al centro di una presentazione che si terrà alla Goldschmidt Geochemistry Conference in California il prossimo 11 giugno.
La teoria secondo cui la Luna nascerebbe dall’impatto della Terra con un corpo di dimensioni planetarie (designato col nome di “Theia“) presentava alcuni punti deboli: primo tra tutti, la misura dei rapporti tra isotopi di ossigeno, titanio, silicio e altri elementi, variabili nel Sistema Solare. Su Terra e Luna, tuttavia, questi rapporti sono molto simili e questo dato andava in conflitto con i modelli teorici della collisione. Questi ultimi, infatti, prevedono che la Luna dovrebbe essere composta principalmente di materiale che si trova su Theia, e quindi, dal punto di vista della composizione, molto differente da quello terrestre.
Il nuovo studio dell’Università di Colonia ha confrontato in particolare il rapporto tra i due isotopi dell’ossigeno 17O/16O contenuti nei campioni superficiali lunari e terrestri. “Le differenze sono piccole e difficili da individuare ma ci sono“, ha spiegato Daniel Herwartz, primo autore dello studio. “Questo significa – ha aggiunto – due cose: in primo luogo che possiamo ragionevolmente essere sicuri che la collisione gigante sia avvenuta. In secondo luogo che possediamo un’idea affidabile della geochimica di Theia. Theia era probabilmente simile a quelle che chiamiamo ‘condriti enstatiti‘. Se questo sarà confermato, potremo prevedere la composizione geochimica e isotopica del nostro satellite perché la Luna attuale è un mix di Theia e della Terra primordiale. Il prossimo obiettivo sarà comprendere quanto materiale di Theia sia sulla Luna“. Sono molti i modelli attuali che stimano che la Luna sia costituita da circa il 70-90 per cento di materiale proveniente da Theia, con il restante 10-30 per cento originario della Terra ai suoi albori. I nuovi dati suggeriscono una miscela potenziale 50:50 che dovrebbe trovare future conferme.