Le eruzioni solari hanno delle dinamiche diverse da quelle ipotizzate finora: le espulsioni di massa dalla corona entrano nell’atmosfera terrestre più come una “nuvola” che non come un fiume di strutture simili a bolle.
Le eruzioni solari hanno delle dinamiche diverse da quelle ipotizzate finora: le espulsioni di massa dalla corona entrano nell’atmosfera terrestre più come una “nuvola” che non come un fiume di strutture simili a bolle. Questi “starnuti” energetici del Sole, in grado di mettere al tappeto la tecnologia da cui dipendiamo, stanno creando sempre più difficoltà ai ricercatori, che non riescono a prevederle con sufficiente esattezza. Inoltre, le eruzioni “a nuvola” sembrano fortemente influenzate dal vento solare.
“Finora pensavamo che le espulsioni di massa coronale si muovessero come bolle nello spazio, e rispondessero alle varie forze come un singolo oggetto, ma non è così. Abbiamo scoperto che si muovono più come una sorta di starnuto composto da singole particelle di plasma che si muovono ognuna per conto proprio” ha spiegato Mathew Owens, dell’Università di Reading, autore principale dello studio pubblicato su Scientific Reports.
Gli “starnuti” del Sole
Le espulsioni di massa coronale sono potenti emissioni di flusso magnetico e gas elettricamente carico che fuoriescono da punti attivi sulla superficie del Sole, che accelerano fino a 2000 chilometri al secondo e sono capaci di attraversare tutto il Sistema Solare.
Sono in grado di raggiungere la Terra in 1-3 giorni e possono verificarsi ogni poche ore, quando l’attività solare raggiunge il suo picco. I loro effetti? Tempeste geomagnetiche che distruggono le griglie elettriche, le reti di comunicazione e espongono gli astronauti a radiazioni potenzialmente cancerogene.
Il vento solare complica le cose
Nel nuovo studio, il team ha esaminato nel dettaglio per la prima volta il modo in cui le espulsioni di massa coronali interagiscono con il vento solare e come attraversano lo spazio: l’interazione con il vento solare è molto più stretta di quanto si ritenesse finora, il che rende questi fenomeni più difficilmente prevedibili. “Cercare di prevedere la forma e il movimento delle espulsioni di massa della corona mentre passano attraverso il vento solare diventa ora estremamente difficile. Per proteggerci, dobbiamo capire meglio il vento solare” ha concluso Owens.
[Immagine: credit Università di Reading]