La formazione delle stelle di una galassia potrebbe dipendere strettamente dalla materia inghiottita dal buco nero supermassiccio presente nel suo nucleo.
L’evoluzione di una galassia potrebbe essere connessa alla crescita dei buchi neri supermassicci che si trovano nel centro della galassia stessa. Secondo alcuni modelli teorici, quando la materia viene inghiottita dal buco nero si sprigiona una sorta di vento che porta l’energia di questa materia verso l’esterno, secondo un processo che blocca la formazione delle stelle. Finora, gli scienziati non erano stati però capaci di individuare un vento persistente che fosse abbastanza intenso da avere questo impatto sulla galassia ospite.
Ora però, un nuovo studio condotto da Emanuele Nardini e colleghi della Keele University di Keele, Regno Unito, ha individuato segni di un vento di questo genere intorno al quasar PDS 456, che è diventato visibile osservando questo oggetto nello spettro dei raggi X. Come si legge sulla rivista Science, i ricercatori, utilizzando il telescopio spaziale XMM-Newton e quello NuSTAR, hanno trovato tracce di gas altamente ionizzato che si propagava in modo praticamente sferico dal quasar. Questo potente vento potrebbe offrire una prova in supporto del modello che lega la crescita del buco nero alla formazione delle stelle in una galassia in evoluzione, oltre che regolare la nascita delle stelle intorno al quasar PDS 456.
[Immagine: un quasar, catturato dal telescopio spaziale Hubble]