I centauri, le grandi comete che hanno un diametro da 50 a 100 chilometri, dovrebbero essere considerati più pericolosi per la vita sulla Terra di quanto non lo siano stati finora.
I centauri, le grandi comete o meglio planetoidi ghiacciati che hanno un diametro da 50 a cento chilometri, dovrebbero essere considerati più pericolosi per la vita sulla Terra di quanto non lo siano stati finora. E’ quanto sostiene un team di astronomi dell’Armagh Observatory, Irlanda del nord, e della University of Buckingham secondo cui queste enormi masse di ghiaccio e roccia individuate a centinaia solo di recente nella regione dello spazio oltre Nettuno avrebbero la capacità di distruggere la vita sul nostro Pianeta.
Secondo l’articolo pubblicato sulla rivista Astronomy and Geophysics infatti, i centauri potrebbero subire l’influsso gravitazionale di Nettuno e deviare le loro orbite fino a incrociare quella dei pianeti interni del Sistema Solare. In particolare, si stima che potrebbero intercettare l’orbita terrestre ogni 40-100 mila anni.
Ogni centauro potrebbe contenere circa 100 volte la massa di tutti gli asteroidi che incrociano la Terra che sono stati individuati finora. Comete di queste dimensioni potrebbero riempire l’intera atmosfera terrestre con minuscole particelle che avrebbero effetti devastanti come la riduzione dell’illuminazione solare al livello di quella della Luna per circa 100 mila anni. Questo significherebbe, per esempio, la fine dell’agricoltura commerciale.
I frammenti più grandi, invece, che potrebbero essere grandi diversi chilometri, potrebbero generare impatti catastrofici, simili a quelli che portarono all’estinzione dei dinosauri. Secondo lo studio, il Golfo del Messico, l’Ucraina, la Siberia e la Baia Chesapeake potrebbero essere probabili siti candidati all’impatto dei centauri.
Attualmente, la sorveglianza nei confronti di quelli che sono chiamati NEO (near-Earth objects) è affidata a iniziative, come la Spaceguard della NASA, che controllano i NEO più grandi di un chilometro che vagano nella zona compresa tra Marte e Giove. “Il nostro lavoro suggerisce che dobbiamo guardare anche oltre l’orbita di Giove, ai centauri. Queste comete lontane potrebbero rappresentare un pericolo serio” ha commentato Bill Napier, autore principale dello studio.