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27 Feb 2017

Impatto con asteroide: la maggior parte delle vittime verrebbe dai… venti

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“condriti”

Quale sarebbe l’effetto più disastroso, per gli esseri umani, in caso di collisione di un asteroide con la Terra? I terribili venti generati dall’impatto, almeno secondo una nuova ricerca sull’argomento.

Quale sarebbe l’effetto più disastroso, per gli esseri umani, in caso di collisione di un asteroide con la Terra? I terribili venti generati dall’impatto, almeno secondo una nuova ricerca sull’argomento. I ricercatori dell’Università di Southampton hanno calcolato il numero di vittime umane che deriverebbe da diversi scenari di impatto: una meteora che esplode nell’atmosfera, un meteorite che si schianta sulla terraferma e uno che finisce nell’oceano.

In ogni scenario, la maggior parte dei decessi era provocata dalle intense raffiche di vento che erano in grado di causare devastazioni paragonabili a quelle di un uragano, piuttosto che dal gran calore, dalla caduta di sassi, di pareti oppure dalla enorme pressione.

 

Scenari apocalittici

Naturalmente, l’effetto complessivo dell’impatto di un asteroide dipendere sempre dalle dimensioni, dalla sua composizione e dalla velocità relativa della roccia celeste che sfreccia verso la superficie del nostro Pianeta. Esiste poi una serie di altri fattori determinanti, come per esempio il luogo dove atterra il meteorite e quanto esposta sia la popolazione al momento dell’impatto.

Gli scienziati hanno dunque elaborato alcuni dati sulla base di ipotesi plausibili circa la densità della popolazione e circa i comportamenti culturali, tenendo anche presente che, con una popolazione mondiale di 7,3 miliardi di persone, un occidentale medio è relativamente allo “scoperto” per circa 3 ore al giorno, mentre in altri Paesi il dato sale a 6 ore. Inoltre, i ricercatori hanno basato i loro calcoli su meteoriti di tipo “condriti”, che costituiscono circa il 90 per cento degli asteroidi.

In particolare, per illustrare gli effetti di un asteroide che colpisce una zona popolata, gli studiosi si sono concentrati su alcuni scenari.

 

Che fine farebbero Berlino o Londra?

Il primo scenario prevede l’ipotesi di un oggetto di 50 metri che esplode su Berlino e Londra; il secondo scenario invece contempla un oggetto di 200 metri che forma un cratere in quelle stesse città. La velocità di impatto è stata calcolato in circa 20 chilometri al secondo, con un angolo di entrata di 45 gradi.

 

I risultati sono stati abbastanza avvilenti. La raffica d’aria dell’asteroide provocherebbe circa 1,2 milioni di morti a Berlino e poco più di 2,8 milioni di vittime a Londra. Se poi si sta parlando di un cratere da impatto nel centro di ogni città, però, la mortalità totale triplica e raggiunge 3,5 milioni di morti a Berlino e 8,8 milioni a Londra.

 

Indipendentemente dalla città o dal fatto che l’oggetto finisca sulla terra, la maggior parte dei morti sarà il risultato di venti simili a quelli di un tornado. Nel caso di asteroide che colpisce la terra, i venti causerebbero la metà dei decessi, un quarto delle vittime sarebbero causate da effetti termici e un altro quarto dall’onda di pressione generata dall’impatto. Solo circa il 2-3 per cento delle vittime sarebbero causate dal materiale espulso dal cratere (quindi dalla pioggia di rocce)

 

Il rischio tsunami

Un altro scenario riguarda la caduta in mare, e il conseguente tsunami. Per una città come Rio de Janeiro, per esempio, la devastazione potrebbe essere attenuata dalla pendenza del terreno che, in mare aperto, agisce come una specie di “cuscino” per l’onda che si avvicina. Come ci si potrebbe aspettare, il numero di perdite è inferiore quanto più lontano dalla città l’asteroide cade.
Ancora una volta, però, anche in questo caso i venti sono responsabili della maggior parte delle perdite di vite: i potenziali 29.998 brasiliani morti per un asteroide che colpisce nel mare a 100 chilometri dalla città, il 92 per cento sarebbe causato dai venti e il resto dall’impatto dell’onda.
Se invece l’asteroide colpisce a 10 chilometri dalla costa, su 1,4 milioni di morti previsti, quasi il 60 per cento sarebbe dovuto al vento e poco più di un terzo all’esplosione di calore.

 

Asteroidi molto rari

Prima di farsi prendere dal panico, è bene ricordarsi che si calcola che asteroidi di queste dimensioni colpiscano la Terra circa una volta ogni 40.000 anni, e la probabilità che nel prossimo secolo se ne veda uno del genere è dello 0,01 per cento. Lo studio, di prossima pubblicazione sulla rivista Meteoritics and Planetary Science, è disponibile su arXiv.org.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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