La spiegazione per l’antimateria mancante nell’Universo potrebbe venire da un particolare campo magnetico sinistrorso che permea tutto il Cosmo.
La spiegazione per l’antimateria mancante nell’Universo potrebbe venire da un particolare campo magnetico sinistrorso (ossia antiorario) che permea tutto il Cosmo. Pianeti, stelle, gas e polveri sono quasi interamente costituiti da materia normale, ossia del tipo a noi familiare sulla Terra. Ma la teoria predice che dovrebbe esistere, nell’Universo, una quantità simile di antimateria, che è come la materia ordinaria, solo con carica elettrica opposta.
Nel 2001, Tanmay Vachaspati della Arizona State University aveva ipotizzato che l’enigma della netta prevalenza della materia sull’antimateria poteva essere spiegato congetturando che l’intero Universo fosse pieno di campi magnetici elicoidali. Sette anni dopo, la NASA ha lanciato il Fermi Gamma Ray Space Telescope che è in grado di osservare i raggi gamma (una radiazione elettromagnetica che ha una lunghezza d’onda più piccola dei raggi X) provenienti da fonti molto lontane, come i buchi neri supermassicci di galassie distanti.
L’aiuto dei raggi gamma
Il telescopio spaziale Fermi avrebbe potuto avallare, o sconfessare, la teoria di Vachaspati, dato che, di fronte a a un campo magnetico elicoidale, la distribuzione dei raggi gamma mostra una sorta di distorsione a spirale che sarebbe stata evidenziata durante il lungo viaggio del telescopio nello spazio.
Ora, come si legge sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, gli scienziati sono riusciti a vedere esattamente questo effetto: non solo è stato rilevato il campo magnetico, ma sono state determinate anche le sue proprietà. I dati hanno la presenza di un campo elicoidale e di un’insolita prevalenza di un orientamento sinistrorso, il che, secondo i fisici, potrebbe aiutare a capire il meccanismo che portato alla scomparsa dell’antimateria.
[Immagine: credit NASA]