La sonda Rosetta dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea) è riuscita ad “accometare”, facendo posare il suo lander Philae con successo sulla superficie di una cometa. E’ la prima volta che un dispositivo umano scende su una cometa, per la precisione la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko.
La sonda Rosetta dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea) è riuscita ad “accometare”, facendo posare il suo lander Philae con successo sulla superficie di una cometa. E’ la prima volta che un dispositivo umano scende su una cometa, per la precisione la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko.
Le operazioni finali per la discesa del lander Philae – grande più o meno come una lavatrice – erano iniziate questa mattina intorno alle dieci (ora italiana) e sono state rese ancora più entusiasmanti da un piccolo problema tecnico nell’atterraggio rilevato nella notte. Il sito di contatto è stato battezzato “Agilkia“, ed è stato individuato dagli esperti dell’Esa a metà settembre, dopo l’analisi dei dati fino ad allora raccolti sul nucleo della cometa. Un evento che ha anche una forte impronta italiana, dato che Paolo Ferri e Andrea Accomazzo sono Responsabili delle operazioni della missione Rosetta per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). “Vi confermiamo, il lander è sulla superficie” ha detto, tra i primi, proprio Accomazzo.
Lanciata il 2 marzo 2004, la sonda Rosetta ha viaggiato per oltre 6 miliardi di chilometri per raggiungere la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Dopo un periodo di ibernazione dal giugno 2011 al gennaio di quest’anno, la sonda è stata “risvegliata” dall’Esa e preparata all’incontro con il corpo celeste, avvenuto il 6 agosto. Lo scopo della missione è inseguire la cometa nel corso della sua orbita intorno al Sole, per analizzarne struttura e composizione. Il nome, Rosetta, ricorda la stele che gli archeologi usarono per decifrare i geroglifici e non è un caso: la sonda Rosetta potrebbe aiutare, con lo studio della cometa, a decifrare i processi che hanno formato Sole e pianeti.