Un team internazionale di ricercatori ha compiuto la terza individuazione di onde gravitazionali, increspature nello spazio-tempo, fornendo nuovi indizi sulla misteriosa natura dei buchi neri e, potenzialmente, della materia oscura.
Un team internazionale di ricercatori ha compiuto la terza individuazione di onde gravitazionali, increspature nello spazio-tempo, fornendo nuovi indizi sulla misteriosa natura dei buchi neri e, potenzialmente, della materia oscura.
Lo scorso 4 gennaio, il team ha intercettato minuscole onde gravitazionali provenienti da un sistema binario di buchi neri che ruotavano l’uno intorno all’altro a circa 3 miliardi di anni luce dalla Terra: alla fine, i due buchi neri si sono fusi insieme andando a formare un nuovo buco nero più grande, con una massa pari a circa 50 volte quella del Sole. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Physical Review Letters.
Buchi neri e materia oscura
L’osservazione delle onde gravitazionali è stata compiuta grazie al progetto LIGO (Laser Interferometer Gravitational-wave Observatory). Secondo Susan Scott, della Australian National University, la scoperta fornisce la prima prova che i buchi neri di sistemi binari potrebbero non essere allineati: “questo significa che due buchi neri di un sistema binario potrebbero ruotare in direzioni opposte, il che fornisce un indizio importante su come il sistema si possa essere formato”.
Inoltre, secondo gli scienziati è possibile che un sistema binario di questo tipo, formato agli inizi dell’Universo, possa aver contribuito in modo molto significativo alla formazione della materia oscura nel cosmo.
Strumenti sempre più sofisticati
“Questo pesante sistema di buchi neri si trovava a una distanza molto maggiore rispetto ai primi due eventi di cui abbiamo registrato le onde gravitazionali. Migliorando la sensibilità dei nostri strumenti potremo vedere ancora meglio nell’Universo” ha commentato Scott. I ricercatori stanno infatti lavorando a miglioramenti degli strumenti in modo da rilevare altri tipi di eventi, come le onde gravitazionali emesse da stelle di neutroni, che si generano quando le stelle giganti esplodono e i loro nuclei collassano. Inoltre, gli scienziati stanno anche lavorando su tecnologie avanzate come i dispositivi ottici a rigatura quantistica per cercare le fonti più deboli di onde gravitazionali.