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22 Ago 2019

Sarà il peperoncino il primo frutto che la NASA coltiverà nello spazio

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La NASA sta lavorando su qualcosa di piccante. Non ci fraintendete: non si tratta di uno scandalo o di vicissitudini simili, ma proprio di peperoncino. Un gruppo di scienziati dell’agenzia spaziale statunitense sta per inviare nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il materiale necessario per crescere delle piante di peperoncino di varietà Española. Cos’ha di speciale questo progetto? Quali sono le sue finalità?

La NASA sta lavorando su qualcosa di piccante. Non ci fraintendete: non si tratta di uno scandalo o di vicissitudini simili, ma proprio di peperoncino. Un gruppo di scienziati dell’agenzia spaziale statunitense sta per inviare nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il materiale necessario per crescere delle piante di peperoncino di varietà Española. Cos’ha di speciale questo progetto? Quali sono le sue finalità?

 

Alimentazione nello spazio: nuove soluzioni per lunghi viaggi

 

Se per arrivare sulla Luna gli astronauti hanno potuto nutrirsi di cubetti secchi di bacon o di cereali alla pesca o fragola e di cocktail di gamberi e insalate di tonno reidratabili, un potenziale futuro viaggio verso il suolo marziano potrebbe richiedere tempi più lunghi – il periodo più breve calcolato è di circa 2 anni – e una maggiore necessità di un’alimentazione più ricca, nutriente e in grado di mantenere il morale alto. C’è bisogno di cibi freschi, che contengano ancora vitamine e sali minerali. Come riportato in un articolo del New York Times Science, sulla ISS possono giungere rifornimenti di frutta fresca con una certa frequenza ma questo non sarebbe possibile su Marte. È necessario, quindi, trovare il modo per coltivare le specie vegetali più adatte alla missione nello spazio.

 

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Non solo insalata: crescere peperoncino in orbita

 

Non sarebbe la prima volta che una pianta viene coltivata nello spazio: i ricercatori si stanno occupando di vegetali nella Stazione Spaziale Internazionale da un bel po’. Nelle condizioni di luce, umidità e temperatura di “Veggie”, il sistema di produzione di vegetali nello spazio progettato dalla stessa NASA, sono cresciute verdure a foglia verde come lattuga, cavoli, senape giapponese e altre specie come la zinnia, un fiore. Il passo successivo è quello di produrre frutti: in parte ci sono già riusciti i russi che, nei primi anni del 2000, hanno potuto assaggiare in orbita dei piselli. Ora è il turno degli americani con questo progetto dedicato al peperoncino Española (Capsicum annum). Perché è stata scelta proprio questa pianta? È la candidata ideale per numerosi motivi: è una sfida perché più difficile da coltivare delle verdure a foglia verde ma più semplice da curare rispetto a varietà diverse della stessa specie, ha un buon contenuto di vitamina C e la sua nota piccante è salutare per gli astronauti dal punto di vista psicologico e fisico, poiché nello spazio gusto e olfatto risultano ridotti.

 

Le gioie di un piccolo orto mentre si è in viaggio verso Marte

 

Non sarebbe solo il sapore piccante a rincuorare gli astronauti in una possibile missione verso Marte. Sempre come descritto sul New York Times Science, un nuovo ingrediente nella dieta ridurrebbe la noia da consumazione di pasti quasi sempre uguali e la cura di un “orticello” spezzerebbe la monotonia di mesi passati nello spazio. Scott Kelly, astronauta americano in pensione che può vantare di aver trascorso uno dei periodi di permanenza in orbita più lunghi (circa un anno), ha commentato a tal proposito: “Quando si vive in un ambiente molto asettico e simile a un laboratorio, o su Marte, è tutto piuttosto privo di vita, a eccezione di te e dei tuoi compagni. Avere qualcosa da coltivare potrebbe sortire un effetto psicologico positivo”. Un’affermazione basata sull’esperienza, considerando che Kelly si è preso cura, a bordo dell’ISS, della lattuga romana rossa nel 2015 e della fioritura della zinnia nel 2016.
Tra novembre 2019 e gennaio 2020 i peperoncini dovrebbero partire per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale e iniziare la loro missione in vista di viaggi verso Marte molto speziati.

 

Saliamo a bordo dello Space Shuttle grazie all’articolo di Giuseppe Romanello, “La farfalla e il proiettile: breve storia dello Space Shuttle”, pubblicato nel numero di Sapere di febbraio 2019.

 

Credits immagine: foto di Peggy Choucair da Pixabay

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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