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03 Set 2019

Un balzo verso Marte con il razzo Starhopper di SpaceX

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Un salto verso un nuovo modo di esplorare lo spazio. Potremmo interpretare così il successo della fase finale di sperimentazione di Starhopper, la “cavalletta spaziale” progettata dalla SpaceX, l’azienda del visionario Elon Musk. Il veicolo è un prototipo pensato per i futuri viaggi su Marte, in grado di volare e atterrare in maniera controllata. Come è andata la messa a punto di questa navicella? A cosa servirà questa tecnologia?

Un salto verso un nuovo modo di esplorare lo spazio. Potremmo interpretare così il successo della fase finale di sperimentazione di Starhopper, la “cavalletta spaziale” progettata dalla SpaceX, l’azienda del visionario Elon Musk. Il veicolo è un prototipo pensato per i futuri viaggi su Marte, in grado di volare e atterrare in maniera controllata. Come è andata la messa a punto di questa navicella? A cosa servirà questa tecnologia?

 

Cos’è Starhopper?
 

Starhopper è un veicolo spaziale alto circa 18 metri – molto somigliante a R2-D2, conosciuto in Italia anche come C1-P8, il droide protagonista di Star Wars – provvisto di un singolo motore Raptor, alimentato a metano. Il 27 agosto 2019, nella struttura di lancio e sviluppo di SpaceX che si trova in Texas, alle 17:02 del pomeriggio (ora locale), il razzo si è alzato, si è spostato lateralmente e quindi è atterrato in maniera controllata. Il volo è durato circa un minuto (per essere precisi 57 secondi) e l’altezza raggiunta è stata di approssimativamente 150 metri. Di seguito il video dell’esperimento:

 

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Un successo e qualche intoppo

 

Quello di pochi giorni fa non è stato il primo volo di Starhopper: è stato messo in moto per la prima volta ad aprile, durante un test in cui il veicolo era legato a terra tramite catene ed era riuscito a sollevarsi di pochi centimetri dal terreno. Il secondo appuntamento è stato il 25 luglio, in cui il razzo si è alzato da terra di 18 metri, questa volta senza vincoli, ma causando un incidente non da poco: il lancio ha provocato inavvertitamente un incendio in una vicina area di gestione della fauna selvatica, incendiando più di 40 ettari di terreno.
Anche l’ultimo test, quello terminato con successo, non è stato esente da difficoltà. L’esperimento, previsto per lunedì 26 agosto, è stato ritardato innumerevoli volte fino all’annullamento a soli 0,8 secondi dal termine del conto alla rovescia. Sembra che il problema fosse in due dispositivi, simili a torce, che illuminano il motore Raptor. Questo contrattempo non ha, però, impedito di raggiungere l’obiettivo: far “saltare” Starhopper e passare alla fase successiva di progettazione di un veicolo che permetta a merci ed equipaggio umano di giungere sulla Luna e su Marte.

 

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Verso Starship, il veicolo che ci porterà su Marte

 

Starhopper è stato solo il primo passo verso la costruzione di mezzi di trasporto spaziali più grandi e potenti. SpaceX sta infatti lavorando a due nuovi prototipi, Starship Mk1 e Starship Mk2, che dovrebbero essere in grado di partire, girare intorno alla Terra, e tornare sul nostro pianeta. Rispetto ai precedenti modelli realizzati dall’azienda, come ad esempio Falcon Heavy, gli Starship saranno dotati dei nuovi motori Raptor, alimentati non da cherosene e ossigeno liquido ma da metano, come già accennato. Questo nella speranza che il metano presente su Marte possa essere impiegato per rifornire i razzi che potenzialmente, un giorno, potrebbero atterrare sulla sua superficie. Starship Mk1 e Starship Mk2 saranno dotati di ben 3 motori Raptor.
Starship Mk1 e Starship Mk2 sono parte di una piccola competizione interna all’azienda: si stanno dedicando ai due prototipi rispettivamente i ricercatori del Texas e della Florida, un modo – secondo Musk – di velocizzare il processo e migliorare la progettazione finale dello Starship.
Non finisce qui: la fase successiva sarà Super Heavy che, insieme a Starship, costituirà un veicolo spaziale completamente riutilizzabile. Super Heavy sarebbe il booster – con i suoi 31 motori Raptor – e Starship la navicella di questo ambizioso progetto, in vista di una nuova forma di viaggi ed esplorazione spaziale.

 

In attesa di trascorrere le ferie a spasso per il nostro sistema solare, accontentiamoci di osservarne la bellezza nelle immagini dell’articolo di Ettore Perozzi, “Fotoracconto dello spazio”, pubblicato nel numero di agosto 2017 di Sapere.

 

Credits immagine: Nomadd, forum.nasaspaceflight.com [CC BY-SA 4.0]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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