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22 Set 2018

Le nobili aspirazioni della fantascienza e della farmacologia

Massimo Trotta

Massimo Trotta
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Secondo il vocabolario online della Treccani, l’aggettivo sublime – dal latino sublimis, composto di sub “sotto” e limen “soglia” indica una proprietà “che giunge fin sotto la soglia più alta”, rappresenta cioè qualcosa di nobilissimo o eccelso nel senso spirituale, intellettuale o estetico. Sempre sul vocabolario Treccani troviamo una definizione del verbo sublimare che, per estensione del significato del suo aggettivo, significa elevare, rivolgere a fini o pensieri più alti, a più nobili aspirazioni.

Secondo il vocabolario online della Treccani, l’aggettivo sublime – dal latino sublimis, composto di sub “sotto” e limen “soglia” indica una proprietà “che giunge fin sotto la soglia più alta”, rappresenta cioè qualcosa di nobilissimo o eccelso nel senso spirituale, intellettuale o estetico. Sempre sul vocabolario Treccani troviamo una definizione del verbo sublimare che, per estensione del significato del suo aggettivo, significa elevare, rivolgere a fini o pensieri più alti, a più nobili aspirazioni.

 

Quanto sono sublimi i composti chimici

 

Immagino che gli alchimisti che per primi osservarono il processo fisico in cui una sostanza passa dallo stato solido direttamente allo stato gassoso (senza passare per la forma liquida) abbiano trovato questa trasformazione di fase nobilissima, idealizzandola fino a ritenerla sublime e definendola, quindi, sublimazione. Lo iodio sublima e, quando viene scaldato, produce dei vapori – da non respirare – di uno splendido violetto. La canfora – tanto utilizzata per proteggere i tessuti naturali dall’attacco delle tarme – sublima e diffonde un caratteristico odore. Per chiudere il cerchio le sostanze che sublimano, una volta raffreddate, tornano allo stato solido con una transizione di fase da vapore a solido dal nome più prosaico di brinamento.
Per purificare alcuni composti chimici si sfrutta la loro capacità di sublimare – come la canfora – che invece altre impurità non hanno. La procedura è semplice: si scalda la canfora sporca che sublima e viene poi raccolta in un contenitore freddo dove si solidifica per brinamento. Per averla in forma purissima si può ripetere questa operazione, ottenendo la canfora risublimata.

 

Asimov, la molecola che non esiste e quella che esiste

 

Nel 1948 lo studente di dottorato in biochimica, Isaac Asimov, che diventerà un prolifico autore di fantascienza e un grandissimo divulgatore scientifico, colpito dalla ampollosità – tutt’ora in voga – delle pubblicazioni scientifiche, scrisse un breve racconto che sbertucciava gli articoli scientifici in uno stile che lui stesso avrebbe comunque usato negli anni successivi. L’idea divertente e ironica è che la molecola della tiotimolina in forma purissima – appunto risublimata – fosse talmente solubile da sciogliersi in acqua 1,12 secondi prima di entrare in contatto con questa. La molecola sarebbe in grado – se esistesse – di anticipare in qualche modo lo stabilirsi delle interazioni chimiche e fisiche tra acqua e tiotimolina, mentre non si scioglierebbe quando il solvente non fosse acqua. Insomma, la tiotimolina anticiperebbe i bisogni dello sperimentatore.
La storia di questa molecola immaginaria, raccontata in lungo e in largo e per la quale sono state immaginate applicazioni divertentissime, mi è venuta in mente per l’assonanza del suo nome con quello di una molecola realmente esistente, denominata triptorelina. La triptorelina è una molecola composta da 10 aminoacidi legati fra loro a formare un decapeptide che è stata introdotta da qualche anno nei protocolli per il trattamento dei tumori della prostata e del seno.

 

Triptorelina

 

Molecola di triptorelina. Credits: P-kun80 [Pubblico dominio], da Wikimedia Commons

 

Recentemente questa molecola è balzata agli onori della cronaca perché l’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) ha richiesto il parere del Comitato Nazionale per la Bioetica per l’uso della triptorelina nel trattamento dei pazienti adolescenti affetti da disforia di genere, cioè la mancata coincidenza fra l’identità di genere e il genere biologico di un individuo. Il farmaco ha un ruolo nell’inibire la produzione delle gonadotropine, tre ormoni fondamentali per il sistema endocrino che regolano la crescita, lo sviluppo sessuale e le funzioni riproduttive negli esseri umani.
La complessità delle conseguenze che alla disforia di genere – in accordo alla richiesta dell’AIFA – sono associate sono un ampio spettro che comprende patologie psichiatriche, disturbi dell’emotività e del comportamento con ricorso ad abuso di sostanze, autolesionismo ed elevata tendenza al suicidio. Il ritardo nella maturazione sessuale di adolescenti disforici mitigherebbe le conseguenze psicologiche. Ad oggi si valuta che la disforia di genere coinvolga una platea da 2 a 5 casi su 100.000 abitanti, un valore percentualmente basso ma in termini assoluti tutt’altro che residuale. Il Comitato Nazionale di Bioetica ha avallato – con voto non unanime – l’uso di questo farmaco, accompagnando il proprio parere con delle linee-guida improntate a una grande cautela, vista la delicatezza dell’argomento.

 

Vai a vedere le coincidenze

 

Sarà, ma la mia impressione è che le analogie tra tiotimolina e triptorelina siano troppo numerose perché possa trattarsi di pura coincidenza. Il racconto di Asimov, apparso sul numero di marzo della rivista Astouding Science Fiction, si intitola precisamente Le proprietà endocrine della tiotimolina resublimata, attribuendo alla molecola le proprietà endocrine dovute – citando, dal suo blog, Dario Bressanini – “ai suoi legami chimici che sono contorti e sottoposti a tensione che non riescono a dispiegarsi nel normale spazio tridimensionale, ma si estendono nello spazio-tempo, un po’ nel futuro”.
Mi pongo a questo punto il problema finale: analogia nel nome e coincidenza sulle proprietà endocrine. Vuoi vedere che anche la capacità di anticipare i bisogni, in questo caso del paziente, non sia la stessa? Io non ho la risposta ma invito tutti a leggere direttamente il parere del Comitato piuttosto che i riassunti che si trovano in giro, compreso questo!

 

Immagine di copertina: copertina del numero di marzo della rivista Astouding Science Fiction in cui apparve il racconto Le proprietà endocrine della tiotimolina resublimata di Isaac Asimov. Fonte: http://www.philsp.com/visco/Magazines/ASF/ASF_0208.jpg

Massimo Trotta
Massimo Trotta
Massimo è chimico e svolge la sua attività di ricerca presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per i Processi Chimico Fisici. Si occupa di fotosintesi batterica e delle sue applicazioni ambientali. Recentemente è stato insignito della Medaglia d’oro per la divulgazione della Società Chimica Italiana.
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