Le nostre abitudini di uso dei media digitali stanno cambiando in fretta e con esse vediamo trasformarsi anche le tecnologie che utilizziamo per accedere alla Rete. Se fino a pochi anni fa il personal computer – fisso o portatile – era il mezzo principale per connettersi e navigare, negli ultimi anni il PC ha perso la propria centralità nella nostra vita digitale: i dispositivi più diffusi per accedere a Internet e rimanere connessi sono diventati gli smartphone e i tablet, soprattutto tra le nuove generazioni di adolescenti. Ci dobbiamo forse aspettare nei prossimi anni la morte del personal computer?
Le nostre abitudini di uso dei media digitali stanno cambiando in fretta e con esse vediamo trasformarsi anche le tecnologie che utilizziamo per accedere alla Rete. Se fino a pochi anni fa il personal computer – fisso o portatile – era il mezzo principale per connettersi e navigare, negli ultimi anni il PC ha perso la propria centralità nella nostra vita digitale: i dispositivi più diffusi per accedere a Internet e rimanere connessi sono diventati gli smartphone e i tablet, soprattutto tra le nuove generazioni di adolescenti. Ci dobbiamo forse aspettare nei prossimi anni la morte del personal computer?
Le vendite globali di PC iniziano a calare
Certamente è ancora presto per decretare la fine dei PC. Tuttavia, se guardiamo ai dati di vendita del settore delle ICT, vediamo che le vendite mondiali di PC sono iniziate in effetti a decrescere. Secondo l’istituto di ricerche di mercato International Data Corporation (IDC), il 2014 ha segnato l’inizio del declino del PC: le vendite mondiali di computer tradizionali sono infatti passate dai 315 milioni di unità nel 2013 ai 308 milioni del 2014 e le attese del settore per il 2015 sono all’insegna di un ulteriore declino, con una previsione di 292 milioni di unità vendute alla fine di quest’anno. Per fare un paragone, nello stesso periodo le vendite globali di smartphone sono invece sensibilmente aumentate, passando da un miliardo di unità nel 2013 a quasi 1,3 miliardi nel 2014, con un’attesa di un’ulteriore crescita nel 2015. Anche a livello globale, quando qualcuno accede a contenuti digitali, è molto probabile che lo stia facendo attraverso uno dei dispositivi post-pc: smartphone, tablet e presto forse anche smartwatch.
Il PC non scompare, ma ritorna strumento di produttività
Il sorpasso di smartphone e tablet nei confronti del PC ci racconta anche di più generali trasformazioni nel nostro rapporto con la Rete. Non c’è dubbio, infatti, che nel corso dei pochi recenti anni siamo diventati tutti un po’ più mobili e connessi, spostando il nostro interesse dalla ricerca di informazioni e notizie verso forme sempre più interattive di comunicazione interpersonale, a cominciare dai social network. In questo panorama, il PC – fisso o portatile che sia – non è forse destinato a scomparire, ma è certo diventato sempre meno legato alla nostra vita relazionale e al tempo libero.
Possiamo dire che sta tornando in un certo senso alle proprie origini: uno strumento legato soprattutto al lavoro e alle attività produttive, utile per scrivere, calcolare, creare, immagazzinare. Ma nel prossimo futuro i nostri passatempi, consumi e relazioni saranno ancor di più indipendenti da quel tradizionale (e oggi quasi antiquato) dispositivo con cui, qualche decennio addietro, abbiamo scoperto l’informatica e internet.