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28 Nov 2014

Ninux.org, una rete digitale alternativa costruita dal basso

Paolo Magaudda

Paolo Magaudda
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Sempre più spesso, in questi ultimi anni, Internet è stata al centro di critiche e polemiche, soprattutto in relazione a casi di furto di dati e di violazione della privacy compiuti da governi e servizi segreti ai danni degli utenti della rete. Vari scandali – il più noto dei quali è senza dubbio il Datagate, avviatosi con le rivelazioni di Edward Snowden del 2013 – hanno infatti portato alla luce un problema sempre più pressante: il fatto che l’infrastruttura di Internet non è trasparente e che dati che circolano sono spesso in mano a governi, servizi segreti e anche a organizzazioni criminali internazionali.

Sempre più spesso, in questi ultimi anni, Internet è stata al centro di critiche e polemiche, soprattutto in relazione a casi di furto di dati e di violazione della privacy compiuti da governi e servizi segreti ai danni degli utenti della rete. Vari scandali – il più noto dei quali è senza dubbio il Datagate, avviatosi con le rivelazioni di Edward Snowden del 2013 – hanno infatti portato alla luce un problema sempre più pressante: il fatto che l’infrastruttura di Internet non è trasparente e che dati che circolano sono spesso in mano a governi, servizi segreti e anche a organizzazioni criminali internazionali. Per non parlare del fatto che la rete sta sempre più perdendo il carattere di strumento di comunicazione orizzontale e democratico per diventare una sorta di centro commerciale in mano a grandi multinazionali: da Facebook a Amazon, da Google al sito cinese di e-commerce Alibaba. Il timore di molti è che nel giro di pochi anni l’infrastruttura della rete Internet possa diventare uno strumento in mano a governi e grandi industrie per trasformarci sempre più da cittadini dotati di diritti in consumatori digitali da spiare o convincere ad acquistare prodotti in rete. 

 

L’alternativa: le reti wireless comunitarie e Ninux.org

Proprio per far fronte a questi timori che riguardano il funzionamento dell’infrastruttura di Internet, negli ultimi anni alcuni attivisti e appassionati europei e italiani stanno costruendo delle reti digitali alternative, indipendenti da governi, provider e inserzionisti: le cosiddette reti wireless comunitarie. In Italia queste reti alternative di dimensioni locale sono attive in varie città (da Roma a Pisa, da Bologna a Firenze) e sono consorziate a livello nazionale sotto un progetto più ampio chiamato Ninux.org. Queste “reti di comunità” che fanno capo a Ninux.org si basano sulla partecipazione volontaria di attivisti, ingegneri, semplici appassionati di informatica, che prestano il loro servizio per montare ripetitori senza fili sui tetti delle proprie case e sviluppare il software necessario per poter comunicare tra loro senza il bisogno di passare attraverso l’infrastruttura della rete internet ufficiale.

 

Reti alternative come critica sociale

L’obiettivo degli attivisti di Nunux.org non è solo quello di costruire uno strumento di comunicazione non più dipendente dall’infrastruttura globale della rete Internet. Il loro lavoro ha anche un significato politico: porre le basi per intravedere nel medio termine un’alternativa possibile ai vincoli e i pericoli che sempre più spesso caratterizzano l’uso della rete Internet. Gli attivisti di Ninux.org insistono sul fatto che la rete rappresenta ormai un aspetto centrale della vita sociale e della politica e che non è possibile lasciare che le nostre vite dipendano da un’infrastruttura tecnologica in mano a governi e a multinazionali, in cui gli utenti rimangono solo consumatori passivi senza voce in capitolo. Cosa aspetti? Controlla anche tu sul sito del progetto se nella tua città è già attiva una Internet alternativa!

Paolo Magaudda
Paolo Magaudda
Sociologo dell'Università di Padova, dove si occupa del rapporto tra tecnoscienza, cultura e società, ed è segretario nazionale di STS Italia, la società scientifica che promuove lo studio sociale della scienza e della tecnologia.
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