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15 Mag 2015

Promettenti discontinuità High Tech nel 2015 (parte prima)

Paolo Berra e Giuseppe Visentini

Paolo Berra e Giuseppe Visentini
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Leggendo i blog della Silicon Valley, parlando con scienziati e vivendo nell’ecosistema delle start-up è evidente come, già nel 2015, alcune tecnologie avranno un impatto dirompente sulla nostra vita. Ecco una veloce carrellata delle più significative.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“L’innovazione tecnica rompe i privilegi di una casta

aprendo la possibilità di un gesto a una popolazione nuova”  

 

Alessandro Baricco, Barbari (2006)

 

 

 

 

di Giuseppe Visentini e Paolo Berra  

 

Amo e temo l’innovazione. L’innovazione tecnologica genera cambiamenti psicologici e imprenditoriali, e quindi sociali. Se non ne prendiamo atto e agiamo siamo destinati a perdere i nostri privilegi. Credo sia importante rispondere alla domanda: come possiamo, come imprenditori e individui, generare valore nel cambiamento in atto? Leggendo i blog della Silicon Valley, parlando con scienziati e vivendo nell’ecosistema delle start-up è evidente come, già nel 2015, alcune tecnologie avranno un impatto dirompente sulla nostra vita. Nel seguito una veloce carrellata delle più significative.

 

1. Realtà Virtuale

Dai videogiochi e film al mondo reale, il passo potrebbe essere più breve di quanto s’immagini. La realtà virtuale (VR) è, infatti, un business su cui oggi investire e i colossi dell’IT sembrano proprio averlo capito. Nel 2014 Facebook ha acquistato per 2 miliardi di dollari Oculus Rift per produrre visori VR di nuova concezione, Sony ha presentato recentemente Project Morpheus con la sua applicazione per Playstation 4, mentre Google ha depositato i brevetti di Magic Leap, una tecnologia per generare immagini indistinguibili dagli oggetti reali da immettere nel mondo reale e portando l’investimento complessivo sul progetto a 542 milioni di dollari. Presto vedremo anche i primi sviluppi di High Fidelity di Philip Rosedale – fondatore di Second Life, mondo virtuale on-line che conta oggi più di un milione di utilizzatori -, e nuove telecamere 3D da parte di Immersive Media, Jaunt, Giroptic e altri. Ma forse il passo più radicale arriva da Microsoft con l’annuncio del super progetto HoloLens, prima piattaforma informatica olografica al mondo. Grazie a uno speciale visore, si potranno vedere ologrammi, sovrapposti al mondo reale, gestiti con le mani, la voce e addirittura la direzione dello sguardo (v. video sotto). Molti di questi progetti sembrano solo strategie commerciali, eppure la realtà virtuale è oggi sufficientemente matura per far compiere al settore un decisivo balzo in avanti. Se l’industria dei giochi è, come detto, la prima che ne farà crescere l’utilizzo, ora che gli strumenti cominciano a far vivere esperienze convincenti, il testimone sta già passando agli sviluppatori di contenuti che avranno la possibilità di applicare la realtà virtuale a comunicazione, turismo e cultura, teleconferenze e molti altri campi, la pornografia tra i primi. Al recente Sundance Film Festival 2015 è esplosa l’esperienza della realtà virtuale: dal primo cortometraggio visto tramite Oculus, alla realistica simulazione di volo nei cieli di San Francisco, dal vivere una festa universitaria, all’esplorare come un inviato di guerra le strade della Siria. Con la quantità di posti meravigliosi di cui disponiamo in Italia, i contenuti per far sognare i turisti, anche in remoto, davvero non ci mancano.

 
2. Veicoli autonomi

A detta degli esperti i veicoli autonomi potrebbero rappresentare uno dei maggiori sviluppi tecnologici nel prossimo futuro. Siamo solo all’inizio ma i passi compiuti negli ultimi anni nel settore sembrano di quelli decisivi. Dai nuovi shuttle elettrici autonomi in grado di trasportare, all’interno del campus del Politecnico di Losanna, in via sperimentale, fino a 50 studenti per veicolo senza l’utilizzo di un guidatore alla bizzarra auto autonoma di Google, presentata nel 2014. A gennaio 2015 molti marchi automobilistici, da Volkswagen a Mercedes, da BMW a Tesla, hanno poi portato al Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas soluzioni di auto che si guidano o parcheggiano da sole. Nel secolo scorso la cultura dell’automobile ha saputo formare le infrastrutture delle città in cui viviamo, influenzando miliardi di persone: trascorriamo oggi nel complesso oltre quattro anni della nostra vita al volante, per andare al lavoro o portare i figli a scuola, rendendo di fatto le quattro ruote indispensabili. Tuttavia con l’arrivo di una macchina intelligente, intuitiva e adattiva, il nostro rapporto con l’automobile potrebbe cambiare radicalmente: durante i tragitti avremmo, infatti, tempo per riposarci, per comunicare, per leggere, per giocare, per mangiare, generando un vero e proprio cambiamento nei nostri stili di vita. 

 

3. Robot di massa

Robot dalle molteplici applicazioni: dagli OSHbotscreati nei laboratori della Singularity University, agli umanoidi Pepper creati da Aldebaran per SoftBank. Ho provato a girare in remoto per il campus della Nasa con uno di questi Fellow Robots e l’esperienza è stata stupefacente: le persone che incontri, gironzolando qua e là, si rivolgono a te come se davvero fossi lì. Gli OSHbots sono presenti già in molti negozi per aiutare i clienti a trovare gli articoli, così come i robot Pepper cominceranno presto a girare nelle case e nei centri commerciali americani e, tramite riconoscimento facciale e vocale, saranno in grado di comprendere gli umani e comunicare al meglio con loro, interpretando emozioni universali quali gioia, tristezza, sorpresa o dubbio. L’Italia potrebbe esprimere molte delle sue competenze nella robotica, sia nel modo accademico che in quello industriale.

 

4. Digital Health e Startup Health

A oggi su Angel List si sono registrate quasi 8000 startup nell’ambito HealthCare e il trend è destinato sicuramente a salire. La salute si sta, poi, spostando decisamente sul consumer, visto che il 78 per cento dei consumatori americani sembra interessato a soluzioni mobile health in cui, con un semplice touch screen del proprio smarthpone, è possibile accedere a informazioni mediche personalizzate. Blogterapia, autodiagnosi e consulti medici online, comunità terapeutiche virtuali, applicazioni per migliorare la qualità della vita. Nel 2015 crescerà anche l’uso delle cartelle cliniche digitali, un contenitore per tutte le diagnosi e i risultati dei test; qualcosa di simile a quanto offerto da Apple (HealthKit). E non si tratta necessariamente di big data, ma anche solo della creazione di relazioni incrociate per la prima volta in un luogo unico (Electronic Medical Records – EMR). Alcuni esempi in tal senso: e-Prescribing, dr chrono, simplee, doximity, comprehend, patientsknowbest. Anche dal punto di vista tecnologico la sfida è di quelle decisive. La riduzione dei costi dell’elettronica, lo sviluppo massiccio delle nanotecnologie e la capacità degli strumenti informatici di analizzare quantità di dati sempre maggiori, così come la crescita del numero dei medici nativi digitali, porterà sicuramente a un’accelerazione dell’innovazione in quest’ambito. Il che fa ben sperare nel miglioramento dei servizi e nella riduzione dei costi della salute. 

 

[fine prima parte]

Paolo Berra e Giuseppe Visentini
Paolo Berra e Giuseppe Visentini
        Paolo Berra, PhD, è ingegnere nucleare e imprenditore, e ha studiato gli acceleratori di particelle a Milano, Lione e al CERN di Ginevra e Management a Harvard. Si occupa d’ingegneria, innovazione e angel investing.   Giuseppe Visentini, ingegnere industriale, è imprenditore e General manager in ThermoKey, società operante nel settore HVAC-R. Co-Fondatore ed Advisor in Impact Hub Trieste, acceleratore d’impresa friulano, è Business Investor e Mentor in startup.
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