Le cure parentali sono molto più rappresentate nel mondo animale di quanto generalmente si pensi. Investire sulla protezione della prole è una strategia che funziona in molti casi, per quanto più costosa, in termini energetici, del produrre milioni di uova e lasciarle al loro destino. Così, osserviamo cure parentali in gruppi che in genere non associamo al concetto di “buoni genitori”, come i rettili o i pesci; ma anche diversi invertebrati si prendono cura dei loro piccoli.
Tuttavia, trovare prove fossili di un comportamento non è una cosa facile: in genere i comportamenti non si fossilizzano facilmente; per fortuna la storia della paleontologia riporta diverse eccezioni a questa regola, e vale anche per le cure parentali.
Il dinosauro Oviraptor
Forse la più famosa è la storia di Oviraptor, un dinosauro chiamato così perché il suo primo ritrovamento era associato a resti fossili di uova: i paleontologi si convinsero immediatamente che si trattava di un tentativo di predazione finito male, e chiamarono l’animale “ladro di uova”. Ulteriori ritrovamenti dimostrarono invece che le uova erano le sue, e che Oviraptor e i suoi parenti erano in realtà genitori attenti, disposti anche a sacrificarsi pur di salvare la propria prole.
Il caso degli invertebrati fossili
Per quanto difficili da trovare, quindi, le prove fossili delle cure parentali non sono affatto sconosciute, almeno per i vertebrati. Ha fatto quindi scalpore la pubblicazione di un nuovo ritrovamento fossile che sembra testimoniare la presenza di cure parentali in invertebrati, soprattutto perché ha a che fare con animali decisamente antichi. Stiamo parlando di un gruppo di artropodi chiamato Fuxianhuiida, e ritrovato finora solo nel Cambriano inferiore (circa 520 milioni di anni fa) in Cina. Questi strani animali giocano un ruolo fondamentale nello studio dell’evoluzione degli artropodi, ma un team di studiosi europei e cinesi avrebbe trovato le prove che almeno una specie di questo gruppo esibisse cure parentali. La pubblicazione, per ora ancora in esame, si riferisce alla specie Fuxianhuia protensa, ed è leggibile su biorxiv.
Fuxianhuia e i suoi piccoli
Fuxianhuia mostra distinguibili stadi di crescita che indicano l’età di ogni individuo, e sembra possibile distinguere fino a 15 diversi stadi di crescita in questi piccolissimi animali. Non solo, ma un fossile particolare include un adulto associato a 4 piccoli tutti dello stesso stadio di crescita; secondo gli autori dello studio, questa è una prova del fatto che i piccoli avessero tutti la stessa età e vivessero per un certo periodo insieme a un adulto: ciò significa, a sua volta, che Fuxianhuia prestava cure parentali avanzate.
Per quanto sia chiaro che occorreranno ulteriori studi e soprattutto altre prove, un simile fossile potrebbe davvero riscrivere la storia delle cure parentali nel regno animale.
Immagine: © Nobu Tamura