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22 Apr 2015

Il ritorno del Brontosauro

Marco Signore

Marco Signore
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La paleontologia ha i suoi animali misteriosi, ma spesso questi misteri sono legati più a errori di interpretazione o, peggio, di descrizione dei paleontologi dinanzi a un fossile, che all’animale in sé. Forse uno dei casi più interessanti di animali spariti e poi ritrovati riguarda il Brontosauro, il dinosauro più famoso della storia (almeno dal punto di vista del nome)…

La paleontologia ha i suoi animali misteriosi, ma spesso questi misteri sono legati più a errori di interpretazione o, peggio, di descrizione dei paleontologi dinanzi a un fossile, che all’animale in sé. Forse uno dei casi più interessanti di animali spariti e poi ritrovati riguarda il dinosauro più famoso della storia, almeno dal punto di vista del nome. Stiamo parlando del Brontosaurus, un grande sauropode giurassico che per decenni è stato considerato sinonimo di Apatosaurus, a causa di uno degli episodi più famosi della storia della scienza, noto come la guerra delle ossa.

 

La guerra delle ossa

Due tra i più grandi pionieri della paleontologia statunitense, Charles Othniel Marsh ed Edward Drinker Cope, iniziarono le loro carriere come grandi amici ma presto finirono per diventare acerrimi nemici. Il risultato fu una spettacolare (quanto spesso anche dannosa) gara per scavare e pubblicare più materiale possibile prima dell’avversario. Una delle tante vittime di questa guerra fu proprio il Brontosaurus.
Nel 1877 Marsh trovò e descrisse i resti di un colossale dinosauro, denominato Apatosaurus ajax (“rettile ingannevole [dedicato ad] Aiace”). Due anni dopo, fu la volta di Cope, che nella stessa zona trovò altri resti simili e li pubblicò come Brontosaurus excelsus (“l’eccelso rettile del tuono”). Nei decenni a seguire, però, i paleontologi ristudiarono i resti esaminati dai due cowboys delle ossa e decisero che il nome Brontosaurus non era valido, perché descriveva lo stesso animale già noto come Apatosaurus. Siccome in zoologia (e paleontologia) vale il nome che viene pubblicato per primo, Apatosaurus ebbe la precedenza. Così, per quanto famoso (e decisamente molto evocativo), il nome Brontosaurus sparì dagli archivi ufficiali della scienza, ma non da quelli dell’immaginario collettivo (e dai Flintstones), tant’è che la gente continua ad usarlo tranquillamente e generazioni di paleontologi hanno passato ore nei musei a spiegare al pubblico che il nome non è più valido.

 

Bentornato Brontosauro!

Una nuova ricerca estremamente dettagliata effettuata sui resti dei sauropodi appartenenti alla famiglia di questi due colossi (nota come Diplodocidae) e pubblicata ai primi di aprile 2015 parrebbe dimostrare che Brontosaurus aveva in realtà un collo più tozzo e molte altre caratteristiche diverse rispetto ad Apatosaurus, sufficienti a considerarlo come genere separato e quindi valido. 

Così, un animale svanito per decenni dalla scienza ufficiale, ma comunque ricordato dalla gente comune e persino nei cartoni animati, è stato in qualche modo riscoperto, e le procedure usate ricordano tutto sommato da vicino quelle che si usano in criptozoologia. Bentornato Brontosauro!

Marco Signore
Marco Signore
Laureato a Napoli in Scienze Naturali, PhD all'Università di Bristol in paleobiologia con specializzazioni in morfologia e tafonomia, è nella divulgazione scientifica da quasi 20 anni, e lavora presso la Stazione Zoologica di Napoli "Anton Dohrn". Nel tempo libero si occupa anche di archeologia, oplologia, musica, e cultura e divulgazione ludica.
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