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17 Gen 2023

La strage dei coccodrilli cinesi

Marco Signore

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La strage dei coccodrilli cinesi

Un gruppo sino-giapponese di esperti ha recentemente pubblicato le proprie note sullostudio di due esemplari di coccodrillo, datati rispettivamente al XIV e X secolo a.C., e ritrovati nella provincia cinese del Guangdong. I resti, ben conservati, appartengono a un nuovo genere, denominato Hanyusuchus sinensis, che poteva raggiungere i 6 metri di lunghezza.
Esso si è rivelato molto importante per due motivi.
In primo luogo, si tratta di un gavialide (i gaviali sono quei coccodrilli con il muso stretto e lungo) che però mostra alcune caratteristiche vicine agli altri coccodrilli, e quindi aiuterebbe a spiegare l’evoluzione dei tre gruppi di coccodrilli oggi viventi – coccodrilli, alligatori e gaviali.

L’estinzione dei coccodrilli di Guangdong

L’altro motivo è invece correlato alla storia dei rapporti tra questi animali e gli umani. Le cronache cinesi narrano infatti che nel IX secolo a.C. la popolazione della provincia di Guangdong si fosse decisa a sterminare i locali coccodrilli; pare che un alto funzionario e poeta, tale Han Yu, abbia tentato di avvertire i coccodrilli, persino tramite sacrifici, ma la cosa non funzionò e gli animali vennero massacrati. Oggi questi nuovi resti sembrano provare l’ennesima estinzione causata dall’uomo in tempi storici: i due esemplari studiati sarebbero quindi i muti testimoni di una delle innumerevoli stragi perpetrate dagli umani ai danni dei loro “competitori” animali.
Naturalmente, lo studio di questi reperti ha anche fornito informazioni su anatomia e persino comportamento degli antichi coccodrilli, come per esempio sui richiami sonori dei maschi dei gaviali e sul riconoscimento tra maschio e femmina, che in queste specie più antiche potrebbe essere stato basato sull’udito più che sulla vista. Inoltre, essendo resti subfossili, il materiale genetico potrebbe essere accessibile, e quindi aiutare a migliorare le nostre conoscenze sui rapporti di parentela nei gavialidi.

Gaviale e tomistoma

I gavialidi sono divisi in due sottofamiglie viventi (una terza, i griposuchini, è estinta): i gavialini, più robusti e massicci, e i tomistomini, dal muso più esile, rappresentati oggi da una sola specie in serio pericolo di estinzione, il tomistoma. La filogenesi di questi gruppi è molto dibattuta, ma il fatto che il nuovo Hanyusuchus abbia caratteri comuni a entrambi i gruppi lo posizionerebbe alla base della divisione tra le due sottofamiglie.
Tutto sommato, è un po’ come se questo gaviale cinese estinto fosse il “nonno” sia dei gaviali che del tomistoma. Naturalmente i dati sono ancora in elaborazione, ma nuovi ritrovamenti, e la possibile analisi del materiale genetico di Hanyusuchus potrebbero portare a una ben più avanzata comprensione della storia evolutiva recente di questo peculiare gruppo di coccodrilli.

Eliminati dall’uomo

Come dicevamo, però, i nuovi ritrovamenti hanno anche mostrato un lato più oscuro della storia dei gavialidi: entrambi gli esemplari di Hanyusuchus furono uccisi dagli uomini. I danni riscontrati sullo scheletro sono compatibili con le asce di bronzo in uso nella zona all’epoca, e entrambi gli esemplari sembrano essere stati decapitati (non sappiamo se per ragioni rituali o per macellazione). Queste prove, unite alle fonti storiche, dimostrerebbero che Hanyusuchus avrebbe subito danni a causa della degradazione dell’habitat provocata dagli uomini, ma la causa principale della sua estinzione sarebbe stata la caccia spietata da parte dei locali, una vera e propria operazione di sterminio, come troppe altre nella nostra storia. Dopotutto, sembra proprio che gli uomini non cambino più di tanto nei millenni.

immagine di copertina: copyright Hikaru Amemiya – Wikimedia

Marco Signore
Marco Signore
Laureato a Napoli in Scienze Naturali, PhD all'Università di Bristol in paleobiologia con specializzazioni in morfologia e tafonomia, è nella divulgazione scientifica da quasi 20 anni, e lavora presso la Stazione Zoologica di Napoli "Anton Dohrn". Nel tempo libero si occupa anche di archeologia, oplologia, musica, e cultura e divulgazione ludica.
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