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21 Feb 2019

Pancetta o fianchi rotondi? Tutta colpa del DNA

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A tante donne sarà capitato di lamentarsi dei propri fianchi rotondi. Sarà colpa di uno stile di vita sedentario? Oppure è legato a un regime alimentare non corretto? Lo studio intrapreso da un gruppo di ricercatori dell’Università di Uppsala e pubblicato tra le pagine di Nature Communications ha rivelato che la distribuzione del grasso in diverse parti del corpo è pesantemente influenzato da fattori genetici e che questo effetto è maggiormente presente nelle donne rispetto agli uomini.

A tante donne sarà capitato di lamentarsi dei propri fianchi rotondi. Sarà colpa di uno stile di vita sedentario? Oppure è legato a un regime alimentare non corretto? Lo studio intrapreso da un gruppo di ricercatori dell’Università di Uppsala e pubblicato tra le pagine di Nature Communications ha rivelato che la distribuzione del grasso in diverse parti del corpo è pesantemente influenzato da fattori genetici e che questo effetto è maggiormente presente nelle donne rispetto agli uomini.

 

Lo studio

 

In questa ricerca sono stati coinvolti 360.000 volontari di cui è stato prelevato un campione di sangue per la genotipizzazione ed è stata valutata la distribuzione del grasso corporeo attraverso la misura dell’impedenza, la resistenza elettrica registrata quando una corrente attraversa il corpo. Mathias Rask-Andersen, ricercatore presso il dipartimento di Immunologia, Genetica e Patologia dell’Università di Uppsala e autore dello studio ha spiegato: “Sappiamo che donne e uomini tendono ad accumulare grasso in maniera diversa, le donne sono capaci di immagazzinare il grasso su fianchi e gambe mentre gli uomini soprattutto intorno all’addome. Ciò è attribuito agli effetti degli ormoni sessuali come gli estrogeni. Ma il meccanismo molecolare che controlla questo fenomeno è piuttosto sconosciuto”.

 

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Una differente distribuzione del grasso corporeo

 

Milioni di varianti genetiche lungo il genoma sono state testate per l’associazione con la distribuzione di grasso su braccia, gambe e tronco e gli studiosi hanno identificato quasi un centinaio di geni che influenzano la ripartizione del tessuto adiposo in differenti zone del corpo umano. Gli scienziati hanno anche osservato un alto grado di eterogeneità tra i due sessi. Åsa Johansson, docente e autrice principale dell’articolo, ha commentato: “Siamo stati colpiti dal gran numero di effetti genetici che erano forti, o solo presenti, nelle donne. Subito dopo un esame più attento, numerosi dei geni associati sono risultati codificanti per proteine che danno forma attivamente alla matrice extracellulare, la quale costituisce la struttura di supporto intorno alle cellule”. Questi dati suggeriscono, quindi, che il rimodellamento della matrice extracellulare è uno dei meccanismi che genera una differente distribuzione del tessuto adiposo nel corpo.

 

Nuovi dati per le terapie contro le malattie cardiovascolari

 

Questa non è una questione puramente estetica. Il grasso accumulato sul tronco è stato in precedenza associato all’aumento del rischio di patologie cardiovascolari. Gli uomini presentano una maggiore quantità di grasso addominale rispetto alle donne e questo potrebbe spiegare l’incidenza di malattie cardiovascolari registrata nei pazienti di sesso maschile. Studi epidemiologici hanno anche dimostrato che la capacità delle donne di distribuire il grasso su fianchi e gambe le protegge dalla possibilità di sviluppare tali problematiche. I risultati di questa ricerca potrebbero portare, pertanto, allo sviluppo di interventi per ridurre il rischio di patologie cardiovascolari con nuove terapie che siano indirizzate alla ridistribuzione del grasso corporeo.

 

Per migliorare la nostra salute, al di là del nostro aspetto fisico, il consumo dei giusti cibi è sicuramente uno dei sentieri da percorrere. Per approfondire l’argomento vi consigliamo di acquistare e leggere l’articolo di Laura Teodori e Luigi Campanella, “Alimentazione come terapia”, pubblicato nel numero di giugno 2016 di Sapere.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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