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16 Feb 2017

Dietro l’autismo infantile un’anomala crescita del cervello?

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Un aumento anomalo nella crescita del volume del cervello durante il primo anno di vita dei bambini può predire con precisione se il bimbo è ad alto rischio di sviluppare autismo all’età di due anni.

Un aumento anomalo nella crescita del volume del cervello durante il primo anno di vita dei bambini può predire con precisione se il bimbo è ad alto rischio di sviluppare disturbi dello spettro autistico e di ricevere una diagnosi di autismo all’età di due anni. A rivelarlo, uno studio di neuroimaging pubblicato sulla rivista Nature. Saranno necessarie ulteriori ricerche per comprendere se un biomarcatore cerebrale di questo tipo è davvero in grado di diventare un potenziale strumento clinico per la diagnosi precoce dell’autismo nelle popolazioni ad alto rischio.

 

Una crescita anomala della superficie corticale 

Un aumentato volume del cervello era stato precedentemente osservato nei bambini con autismo ma lo sviluppo di un aspetto di questo genere e la sua relazione con i sintomi compotamentali della malattia erano poco chiari.
Heather Hazlett e colleghi della University of North Carolina di Chapel Hill, hanno condotto uno studio prospettico su 106 bambini che avevano un fratello più grande a cui era stato diagnosticato clinicamente l’autismo e 42 bambini con nessuna storia familiare diretta di autismo (quindi a basso rischio). Analizzando i dati di neuroimaging ottenuti tra i 6 ei 24 mesi di età, gli autori della ricerca hanno trovato un maggiore tasso di crescita della superficie corticale nei bambini ad alto rischio che in seguito hanno ricevuto una diagnosi di autismo, rispetto ai bambini a basso rischio.

 

Algoritmo predittivo

L’incremento della crescita di quella area cerebrale era legato alla eccessiva crescita cerebrale totale osservata nel secondo anno di vita nei bambini ad alto rischio. Inoltre, i ricercatori hanno anche scoperto che questi cambiamenti di volume del cervello erano associati ai deficit sociali che emergevano nel secondo anno di vita. Infine, gli autori hanno utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico in grado di prevedere, con buona precisione, quali bambini nel gruppo ad alto rischio avrebbero ricevuto diagnosi di autismo a 24 mesi di età. Gli studiosi hanno sottolineato che resta sconosciuto se questi cambiamenti cerebrali siano specifici per l’autismo o possano sovrapporsi con altri disturbi dello sviluppo neurologico.

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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