Il cervello delle persone che soffrono di epilessia appare reagire in modo molto particolare alla musica. Una scoperta che potrebbe aprire la strada a nuove terapie di prevenzione degli attacchi.
Il cervello delle persone che soffrono di epilessia appare reagire in modo molto particolare alla musica. Una scoperta che potrebbe aprire la strada a nuove terapie di prevenzione degli attacchi. “Crediamo che la musica potrebbe essere potenzialmente usata come misura di intervento per le persone epilettiche” ha dichiarato Christine Charyton, tra gli autori dello studio. La ricerca del The Ohio State University Wexner Medical Center è stata presentata durante la 123ma convention annuale della American Psychological Association.
Circa l’80 per cento dei casi di epilessia ha la sua origine nel lobo temporale del cervello e la musica viene elaborata dalla corteccia uditiva nella stessa regione. Per questo, Charyton e colleghi hanno studiato, mediante encefalogramma, gli effetti della musica sul cervello degli epilettici, coinvolgendo 21 pazienti ricoverati presso il The Ohio State University Wexner Medical Center.
I brani utilizzati per l’analisi delle onde cerebrali sono stati la Sonata in D Maggiore K448 di Mozart e My Favorite Things di John Coltrane. I risultati dell’indagine hanno mostrato che, quando ascoltano musica, i cervelli delle persone che soffrono di epilessia esprimono più alti livelli di attività cerebrale, rispetto all’ascolto del silenzio. Inoltre, le loro onde tendono a sincronizzarsi maggiormente con le melodie (specialmente nella regione del lobo temporale) rispetto a quanto fanno i cervelli delle persone senza epilessia.