Da giorni, su Internet è scoppiato il caso #TheDress: il colori del vestito nell’immagine sono blu e nero o oro e bianco? Il mondo si divide in due. Ma qual è la spiegazione scientifica per questa ambiguità?
Tutto è iniziato da un post su Tumblr in cui un utente chiedeva, disperato, quali fossero i colori di un vestito che a persone diverse appariva blu e nero oppure oro e bianco. Il vestito in questione sarebbe ben presto diventato #TheDress, secondo un hashtag rilanciato in rete da milioni di persone e protagonista di un dibattito su BuzzFeed con quasi 30 milioni di contributi.
Questione di cervello…
Anche se le persone percepiscono i colori sulla base di alcune strutture oculari deputate a questo scopo, chiamate coni, il motivo per il quale vediamo i colori con determinate sfumature è da ricercarsi nel cervello. “Il cervello vede in un determinato modo certi colori a seconda del momento della giornata in cui li guarda e in base alle condizioni di luminosità” spiega Thomas Stokkerman, che dirige la divisione di optometria dello UH Case Medical Center di Cleveland, Ohio. “Quello che scatta è una sorta di processo di filtro che il cervello applica, sulla base del quale gli stessi oggetti possono apparire rossastri all’alba e al tramonto, ma bluastri nel bel mezzo della giornata”. Nel caso del famigerato vestito, quelli che hanno pensato che fosse illuminato da una luce blu lo hanno visto bianco e oro. Quelli che invece hanno percepito l’illuminazione come rossastra lo hanno visto blu e nero. La cosa notevole è che l’immagine stessa permette entrambe le interpretazioni: l’illuminazione sembra bluastra nella parte superiore, ma giallastra/rossastra in quella inferiore. I colori di un oggetto, inoltre, possono apparire differenti a seconda di cosa gli sta vicino oppure anche in dipendenza dei ricordi e delle esperienze di chi sta osservando. “Per esempio, le persone che vivono al di sopra del Circolo Polare Artico hanno molti nomi per i differenti colori della neve, ma per la maggior parte di noi la neve è semplicemente bianca. Così, una borsa che per qualcuno è turchese può essere verde per altri, e per altri ancora blu” ha commentato Lisa Lystad, oftalmologo del Cole Eye Institute.
… ma anche di retina
Insomma, cataratta, daltonismo e altre malattie degli occhi non sono gli unici fenomeni in grado di alterare la percezione dei colori e vedere il famoso vestito in modo diverso dagli altri non significa avere un problema visivo: “La percezione comincia nell’occhio, ma è il cervello che dà il nome al colore” aggiunge Lystad. Qualche specialista si sbilancia poi a legare questo strano fenomeno al cosiddetto principio della inibizione laterale. “Si tratta di un fenomeno complesso e non ancora compreso completamente per cui le cellule della retina, che sono moltissime, possono avere una sorta di ‘variabilità percettiva’ nel momento in cui si trovano a decodificare linee di colore che si sviluppano in senso orizzontale e/o verticale. In questi casi alcune cellule che hanno come obiettivo la visione orizzontale tendono a non percepire perfettamente le linee cromatiche, specie se si sovrappongono a linee verticali, anche senza essere intersecate da esse. Per questo a volte, specie sulle aree che caratterizzano i ‘confini’ tra le due tonalità cromatiche, si possono avere sovrapposizioni o sfumature che portano a una percezione diversa da persona a persona di uno stesso colore di base, anche se queste sono perfettamente sane” ha spiegato Massimo Nicolò, della Clinica oculistica dell’Università di Genova.