Potrebbe sembrare strano ma, nel popolo vichingo, le donne non solo potevano essere guerriere ma, addirittura, rivestivano a volte posizioni di alto grado.
Potrebbe sembrare strano ma, nel popolo vichingo, le donne non solo potevano essere guerriere ma, addirittura, rivestivano a volte posizioni di alto grado. La scoperta del gruppo di scienziati dell’Università di Uppsala, in Svezia, è frutto di analisi del DNA sui resti di uno scheletro trovato in un’antica tomba di guerrieri vichinghi individuata a Birka, vicino Stoccolma. Charlotte Hedenstierna-Jonson e colleghi, con loro grande sorpresa, hanno analizzato il materiale genetico di braccia e denti risalente a oltre mille anni fa e hanno trovato che era di origine femminile: in particolare, le ossa appartenevano a una donna sui 30 anni.
Guerriera di alto rango
E una donna anche molto ben equipaggiata, con una spada, un’ascia, frecce, un coltello da combattimento, due scudi e due cavalli. Insomma, quella che gli scienziati non hanno esitato a definire “una guerriera professinista”. Di più, secondo i ricercatori una dotazione così ricca suggerisce che la donna possedesse raffinate conoscenze “tattiche e strategiche” e che fosse un ufficiale di alto rango. Si tratta dei primi resti confermati di un guerriero femminile di alto rango, come si legge sulla rivista American Journal of Physical Anthropology. Lo scheletro fossile è stato scoperto negli anni Ottanta del 1800 a Birka, sull’isola Bjorko, importante centro commerciale dei vichingi. Sull’isola finora sono state rinvenute oltre tremila tombe vichinghe.
[Immagine: Università di Uppsala]