L’antica civiltà dell’Isola di Pasqua, più correttamente conosciuta come Isola di Rapa Nui, è stata decimata dalle condizioni ambientali estreme piuttosto che dalla deforestazione, come avevano concluso studi precedenti.
L’antica civiltà dell’Isola di Pasqua, più correttamente conosciuta come Isola di Rapa Nui, è stata decimata dalle condizioni ambientali estreme piuttosto che dalla deforestazione, come avevano concluso studi precedenti.
I primi insediamenti sull’Isola di Pasqua, che si trova nel Pacifico sud-occidentale, risalgono al XIII secolo e alcune ricerche avevano stabilito che i polinesiani che vivevano sull’isola all’epoca si erano quasi estinti a causa dello sfruttamento scriteriato della terra e della deforestazione della palma che ricopriva gran parte dei circa 160 chilometri quadrati della piccola isola. Secondo altri, invece, la popolazione era collassata dopo l’invasione degli europei, che avevano portato malattie e la schiavitù. Ora, un nuovo studio condotto dalla University of Auckland, Nuova Zelanda, rivela che la popolazione dell’Isola di Pasqua era già decimata prima dell’arrivo degli europei: dal 1722, era già scarsa e non c’era più molta attività agricola. I Rapa Nui, come si legge nello studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, vennero quasi estinti dalle condizioni climatiche e ambientali estreme, come la mancanza (o l’eccesso) delle piogge e la bassa qualità del suolo.