Un fossile di mandibola ritrovato nell’area di Ledi-Geraru, nella Regione degli Afar, Etiopia, potrebbe spostare le origini della comparsa del genere Homo fino a 2 milioni e 800 mila anni fa, circa 400 mila anni prima dell’epoca suggerita dal più antico fossile di Homo conosciuto finora.
Un fossile di mandibola ritrovato nell’area di Ledi-Geraru, nella Regione degli Afar, Etiopia, potrebbe spostare le origini della comparsa del genere Homo fino a 2 milioni e 800 mila anni fa, circa 400 mila anni prima dell’epoca suggerita dal più antico fossile di Homo conosciuto finora, che risale a 2,3-2,4 milioni di anni fa. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science.
Il ritrovamento è opera di un team internazionale di archeologi guidato da Kaye E. Reed, Christopher J. Campisano e J. Ramón Arrowsmith della Arizona State University, ed è avvenuto nel 2013. Finora, i fossili africani rinvenuti, relativi al genere Homo, non erano riusciti a mettere d’accordo gli studiosi sull’epoca di origine della nostra specie. Il nuovo fossile ritrovato in Etiopia mostra cambiamenti caratteristici nella mandibola e nei denti che risalgono a soli 200 mila anni dopo il tempo del più recente fossile noto di Australopithecus afarensis (conosciuto come Lucy) del vicino sito etiope di Hadar. Il fossile di Ledi-Geraru presenta la parte sinistra di una mandibola, con cinque denti. Le analisi condotte hanno rivelato poi diverse caratteristiche, come premolari simmetrici e molari sottili, che contraddistinguevano le prime specie di Homo, come Homo habilis, differenziandole dall’Australopithecus.
[Immagine: credit K. Reed]