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28 Lug 2015

Un rapido cambiamento climatico contribuì a far sparire i mammut

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Una nuova ricerca ha rivelato che, in passato, fu un rapido riscaldamento climatico, simile a quello indotto attualmente dall’uomo, a giocare un ruolo chiave in eventi di estinzione di massa di grandi animali come i mammut (la cosiddetta megafauna).

Una nuova ricerca ha rivelato che, in passato, fu un rapido riscaldamento climatico, simile a quello indotto attualmente dall’uomo, a giocare un ruolo chiave in eventi di estinzione di massa di grandi animali come i mammut (la cosiddetta megafauna). Lo studio dell’Università di Adelaide, Australia, è stato pubblicato su Science.

Gli scienziati hanno utilizzato tecniche avanzate nell’analisi di DNA fossile e nella datazione al radiocarbonio, oltre ad altri record geologici: i risultati hanno mostrato che brevi e rapidi eventi di surriscaldamento registrati durante l’ultima era glaciale (o Pleistocene, tra 60 e 12 mila anni fa) hanno coinciso con importanti eventi estintivi, che si sono verificati prima della comparsa dell’uomo. Inoltre, i ricercatori hanno anche scoperto che i periodi estremamente freddi non sembravano corrispondere con queste estinzioni.

“Un rapido riscaldamento può aver avuto un profondo impatto sul clima, con cambiamenti importanti sulla distribuzione globale delle precipitazioni e sulla vegetazione mondiale” ha spiegato Alan Cooper, tra gli autori dello studio. La ricerca aiuta a comprendere ulteriormente l’improvvisa scomparsa dei mammut e bradipi giganti che si estinsero circa 11 mila anni fa, alla fine dell’ultima era glaciale. “Il brusco riscaldamento del clima ha causato enormi cambiamenti per l’ambiente, e l’ascesa degli esseri umani ha dato il colpo di grazia a una popolazione di animali che era già sotto stress” ha concluso Chris Turney, che ha contribuito allo studio.

 

 [Immagine: vertebra di mammut nel ghiaccio, credit Kieren Mitchell, University of Adelaide]

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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