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03 Dic 2019

Un mondo a rifiuti zero

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I rifiuti rappresentano un argomento spinoso e dibattuto, tutti ne parlano ma quasi nessuno se ne vuole occupare realmente. Questa è l’impressione che ho avuto quando ho iniziato a studiare questo tema qualche anno fa. Ho letto riviste, libri, articoli internazionali, commenti di esperti, ho spulciato libri di chimica dei materiali e alla fine sono rimasta colpita dal fatto che la maggior parte di questi rifiuti non siano affatto uno “scarto” ma piuttosto una nuova miniera di risorse.

I rifiuti rappresentano un argomento spinoso e dibattuto, tutti ne parlano ma quasi nessuno se ne vuole occupare realmente.

 

Questa è l’impressione che ho avuto quando ho iniziato a studiare questo tema qualche anno fa. Ho letto riviste, libri, articoli internazionali, commenti di esperti, ho spulciato libri di chimica dei materiali e alla fine sono rimasta colpita dal fatto che la maggior parte di questi rifiuti non siano affatto uno “scarto”, ma piuttosto una nuova miniera di risorse.

Mi spiego meglio. Negli ultimi cinquant’anni l’uomo ha scavato e trivellato distruggendo “quasi” un intero pianeta, tutto questo per soddisfare la sete di ricchezze serbate al suo interno e necessarie alla produzione di oggetti che riteniamo indispensabili per il nostro quotidiano. Peccato che queste risorse primarie si stiano esaurendo e l’unica opportunità che abbiamo è quella di recuperarle dagli oggetti che, ormai usurati, vengono buttati via. Perché invece non riutilizzarli? Ma soprattutto, perché non riciclarli invece di avviarli alla discarica o peggio ancora all’inceneritore? Voglio pensare che abbiamo ancora qualche opportunità per migliorarci e per poter riuscire a vedere il rifiuto non come qualcosa di cui disfarci il più velocemente possibile, bensì come una risorsa che può essere impiegata per dar vita a nuovi oggetti.

È per questo motivo che ritengo il progetto di cui mi sto occupando un passo in avanti rispetto agli altri, per la svolta che potrebbe avere nella nostra società. Si chiama “Ecomaps” ed è dedicato alla gestione “online” dei rifiuti, in particolare di quelli “speciali”, ovvero quelli generati dalle attività industriali.

Cosa è Ecomaps: obiettivi e mission

 

Ecomaps non è soltanto una piattaforma integrata nel web e accessibile a tutti, è anche uno strumento di connessione potente ed efficace che consente di mettere in comunicazione chi ha la necessità di smaltire un rifiuto speciale con la struttura più appropriata a effettuare lo smaltimento. Inoltre, inserendo il codice CER (Catalogo Europeo Rifiuti) o una breve descrizione del rifiuto, Ecomaps – per mezzo di un sistema di geolocalizzazione messo a punto grazie a un finanziamento della Regione Toscana nel Piano Operativo Regionale Creo Fesr 2014-2020 – fornisce il luogo più vicino in cui viene processata quella tipologia di rifiuto, con tanto di indirizzo e distanza a cui si trova.

Parallelamente, alla piattaforma abbiamo pensato di costruire un blog, “Ecomaps news”, per fornire tutte le novità sulle normative vigenti in materia di rifiuti e non solo, anche su temi come ambiente, salute e sostenibilità. L’uso di una piattaforma di questo tipo abbatte i costi, velocizza i processi di smaltimento ma soprattutto potrebbe avere un ruolo cruciale nell’ambito di un’economia circolare, avviando più rapidamente i rifiuti al riciclo. Questo rappresenterebbe un passo fondamentale verso una società sostenibile, dove le risorse vengono riciclate al massimo, per un mondo a rifiuti zero.

 

Sara Falsini
Sara ha un PhD in Scienze biomediche e fa ricerca presso l’INSTM (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali) di Firenze.
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