Non sarà facile per il 2017 battere i record accumulati nel 2016 anche perché l’acceleratore LHC esce adesso da un lungo periodo di arresto delle operazioni, cominciato a dicembre 2016, che ha permesso agli esperimenti e alla macchina stessa di prepararsi al nuovo “run”.
Non sarà facile per il 2017 battere i record accumulati nel 2016 anche perché l’acceleratore LHC esce adesso da un lungo periodo di arresto delle operazioni, cominciato a Dicembre 2016, che ha permesso agli esperimenti e alla macchina stessa di prepararsi al nuovo “run”.
I parametri importanti per studiare i rari fenomeni di fisica che si generano in seguito alle collisioni all’LHC sono la luminosità integrata fornita dall’acceleratore, l’energia dei fasci e la disponibilità di tempo. La luminosità integrata è proporzionale al numero di particelle che sono entrate effettivamente in collisione e quindi più grande è e maggiore è la statistica disponibile per gli eventi anche più rari; l’energia dei fasci è il parametro che maggiormente dà la misura della performance complessiva della macchina; la disponibilità di tempo è legata alla stabilità della macchina le cui operazioni non devono essere interrotte per interventi tecnici.
Per il 2017, ci si aspetta di aumentare la luminosità integrata di circa il 10% rispetto all’anno precedente (da 40 a 45 fb-1) mentre l’energia resterà a 6.5 TeV sia nel 2017 che nel 2018. In questi anni, durante i periodi programmati in cui si fermeranno le operazioni, si lavorerà a migliorare la macchina per poter aumentare l’energia fino a 7 TeV per fascio dopo il 2020.
Il programma High-Luminosity LHC
Questi anni sono cruciali anche per il programma “High-Luminosity LHC” che, a partire dal 2024, porterà la macchina verso nuovi picchi di luminosità. Per poter aumentare una luminosità che è già altissima, la macchina avrà bisogno di un nuovo set di pre-iniettori che dovranno “preparare” i pacchetti di protoni e ioni in maniera diversa. In effetti, gli interventi pianificati per il prossimo lungo arresto tecnico delle macchine (Long Shutdown 2 o LS2) che è previsto iniziare alla fine del 2018 e continuerà fino al 2020, interesseranno essenzialmente la catena di pre-iniettori e i rivelatori.
LHC dei record
Sin dal suo lancio, l’LHC è stato l’acceleratore più potente del mondo, ovvero quello che ha battuto tutti i record precedenti. Grazie a una perfomance assolutamente straordinaria anche in termini di stabilità, l’LHC ha fatto la delizia degli esperimenti che hanno potuto accumulare molti dati, ad altissima energia e in poco tempo. Il lavoro non è finito, anzi, i lavori fervono per preparare tutte le macchine a fare ancora meglio. Al CERN tutto è pronto e gli esperti si preparano a tornare ai loro posti di comando. Tra qualche giorno, la sala di controllo tornerà ad animarsi e riprenderanno i turni di 24h/24. Buon lavoro LHC!
[Immagine. credit CERN]