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20 Mar 2017

L’LHC ai blocchi di partenza

Antonella Del Rosso

Antonella Del Rosso
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Non sarà facile per il 2017 battere i record accumulati nel 2016 anche perché l’acceleratore LHC esce adesso da un lungo periodo di arresto delle operazioni, cominciato a dicembre 2016, che ha permesso agli esperimenti e alla macchina stessa di prepararsi al nuovo “run”.

Non sarà facile per il 2017 battere i record accumulati nel 2016 anche perché l’acceleratore LHC esce adesso da un lungo periodo di arresto delle operazioni, cominciato a Dicembre 2016, che ha permesso agli esperimenti e alla macchina stessa di prepararsi al nuovo “run”.

 

I parametri importanti per studiare i rari fenomeni di fisica che si generano in seguito alle collisioni all’LHC sono la luminosità integrata fornita dall’acceleratore, l’energia dei fasci e la disponibilità di tempo. La luminosità integrata è proporzionale al numero di particelle che sono entrate effettivamente in collisione e quindi più grande è e maggiore è la statistica disponibile per gli eventi anche più rari; l’energia dei fasci è il parametro che maggiormente dà la misura della performance complessiva della macchina; la disponibilità di tempo è legata alla stabilità della macchina le cui operazioni non devono essere interrotte per interventi tecnici.

Per il 2017, ci si aspetta di aumentare la luminosità integrata di circa il 10% rispetto all’anno precedente (da 40 a 45 fb-1) mentre l’energia resterà a 6.5 TeV sia nel 2017 che nel 2018. In questi anni, durante i periodi programmati in cui si fermeranno le operazioni, si lavorerà a migliorare la macchina per poter aumentare l’energia fino a 7 TeV per fascio dopo il 2020.

 

Il programma High-Luminosity LHC

Questi anni sono cruciali anche per il programma “High-Luminosity LHC” che, a partire dal 2024, porterà la macchina verso nuovi picchi di luminosità. Per poter aumentare una luminosità che è già altissima, la macchina avrà bisogno di un nuovo set di pre-iniettori che dovranno “preparare” i pacchetti di protoni e ioni in maniera diversa. In effetti, gli interventi pianificati per il prossimo lungo arresto tecnico delle macchine (Long Shutdown 2 o LS2) che è previsto iniziare alla fine del 2018 e continuerà fino al 2020, interesseranno essenzialmente la catena di pre-iniettori e i rivelatori.

 

LHC dei record

Sin dal suo lancio, l’LHC è stato l’acceleratore più potente del mondo, ovvero quello che ha battuto tutti i record precedenti. Grazie a una perfomance assolutamente straordinaria anche in termini di stabilità, l’LHC ha fatto la delizia degli esperimenti che hanno potuto accumulare molti dati, ad altissima energia e in poco tempo. Il lavoro non è finito, anzi, i lavori fervono per preparare tutte le macchine a fare ancora meglio. Al CERN tutto è pronto e gli esperti si preparano a tornare ai loro posti di comando. Tra qualche giorno, la sala di controllo tornerà ad animarsi e riprenderanno i turni di 24h/24. Buon lavoro LHC!

 

[Immagine. credit CERN]

Antonella Del Rosso
Antonella Del Rosso
Laureata in Fisica con specializzazione in Fisica delle Particelle e, in seguito, Fisica Nucleare, si occupa di comunicazione scientifica da circa 20 anni. In seno al gruppo Comunicazione del CERN di Ginevra è responsabile della Comunicazione Interna, Editor del CERN Bulletin e responsabile del progetto CERNland.
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