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29 Feb 2016

Dalla Terra alla Luna: quanto vigoroso fu il grande impatto?

Alina Polonia

Alina Polonia
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La Luna è uno dei corpi celesti più osservati e studiati, eppure resta ancora circondata dal mistero. Sulla sua origine, che risale a circa 4,5 miliardi di anni fa, sono state fatte molte ipotesi. La più antica, attribuita a George Darwin (figlio di Charles) prevedeva che la Luna si fosse staccata dalla Terra a causa della forza centrifuga sviluppata dalla rotazione terrestre, molto più vigorosa al momento della sua formazione. Un’altra idea è che la Luna si sia formata in un’altra zona del Sistema Solare e sia stata poi catturata dalla forza di attrazione gravitazionale della Terra. Una terza ipotesi suggerisce che Luna e Terra si siano formate contemporaneamente da un disco di accrescimento primordiale. Nessuna di queste teorie è però in grado di spiegare tutte le caratteristiche dei due pianeti.

La Luna è uno dei corpi celesti più osservati e studiati, eppure resta ancora circondata dal mistero. Sulla sua origine, che risale a circa 4,5 miliardi di anni fa, sono state fatte molte ipotesi. La più antica, attribuita a George Darwin (figlio di Charles) prevedeva che la Luna si fosse staccata dalla Terra a causa della forza centrifuga sviluppata dalla rotazione terrestre, molto più vigorosa al momento della sua formazione. Un’altra idea è che la Luna si sia formata in un’altra zona del Sistema Solare e sia stata poi catturata dalla forza di attrazione gravitazionale della Terra. Una terza ipotesi suggerisce che Luna e Terra si siano formate contemporaneamente da un disco di accrescimento primordiale. Nessuna di queste teorie è però in grado di spiegare tutte le caratteristiche dei due pianeti.

 

Nascita da un impatto?

La litologia e la composizione chimica delle rocce lunari riportate sulla Terra dalle missioni Apollo sembrano ben spiegate da una quarta e più accreditata ipotesi avanzata negli anni ’70 ed ’80 secondo la quale la nascita della Luna è legata a un impatto tra la Terra primordiale e un corpo celeste di notevoli dimensioni chiamato Theia. La gigantesca collisione provocò il distacco e la messa in orbita del materiale che in seguito si addensò per formare il nostro satellite. Questa teoria permette di spiegare molte delle caratteristiche lunari, come la mancanza di acqua sulla superficie o la scarsità di ferro nelle sue rocce. Secondo la teoria dell’impatto, la Luna si è formata a partire dai detriti dalla collisione di un proto-pianeta roccioso, il cui nucleo ferroso è sprofondato fondendosi con il nucleo della Terra. Ecco spiegato perché la Luna è rocciosa e senza ferro.

 

La somiglianza tra Terra e Luna

Sembra una ricostruzione precisa e definitiva in grado di spiegare molte delle caratteristiche osservate, ma alcuni dettagli importanti riservano ancora molte sorprese e nuove osservazioni stanno ridisegnando la dinamica dell’impatto gigante. Alcuni studi recentissimi sulle rocce lunari stanno evidenziando come la Luna e il mantello terrestre non sono solo simili, ma quasi identici. Elementi come ossigeno, silicio e titanio esistono in diverse varietà, dette isotopi. Le miscele di questi isotopi corrispondono in modo sorprendente nelle rocce terrestri e lunari. Questo implica un forte livello di mescolamento dei fusi primordiali dai quali provengono. Modelli di accrezione planetaria mostrano come i diversi pianeti del Sistema Solare abbiano sviluppato composizioni diverse, che si mantengono nella loro firma isotopica. Solo il caso di un impatto gigantesco, dove si sia avuta la possibilità di mescolare in modo profondo le rocce dei due corpi in collisione, dà conto della composizione attuale delle rocce di Terra e Luna, che stanno continuando ad allontanarsi tra loro dal giorno di quel super impatto.

 

[Immagine: credit Dana Berry, National Geographic]

Alina Polonia
Alina Polonia
Geologa e ricercatrice presso l'Istituto di Scienze Marine (ISMAR-CNR) di Bologna dove si occupa di geologia marina. I suoi interessi principali sono lo studio dei margini continentali e la geologia dei terremoti sottomarini.
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