L’8 giugno si celebra ormai da anni il World Oceans Day, la giornata internazionale dedicata agli oceani, su iniziativa delle Nazioni Unite: proposta nel 1992 al celebre Summit di Rio de Janeiro, è un modo per ricordare l’importanza fondamentale degli oceani per la vita sul nostro pianeta e aumentare la consapevolezza, in tutto il mondo, della necessità di salvaguardarli.
Il ruolo cruciale degli Oceani
Come diceva il noto scrittore Arthur Clarke, «è davvero inappropriato chiamare questo pianeta Terra, sarebbe più giusto chiamarlo Oceano». Infatti, oltre due terzi del pianeta sono ricoperti da acqua allo stato liquido (per il 97% acqua salata), e un ventesimo è ricoperto da ghiaccio. Vista dallo spazio, la Terra sembra un “puntino azzurro pallido” (pale blue dot), e gli oceani sono anche i polmoni del nostro pianeta, fornendo la maggior parte dell’ossigeno che consumiamo (oltre ad essere una fonte di cibo per nulla trascurabile).
Come se non bastasse, regolano il clima, permettono di assorbire la CO2 presente in eccesso in atmosfera – contribuendo a mantenere sotto controllo il cambiamento climatico – e ospitano oltre 250 000 specie marine: una cifra di certo sottostimata, considerando che oltre l’80% degli oceani è ancora inesplorato e si pensa che la nostra classificazione copra a malapena un decimo della fauna oceanica. E chissà quali altri misteri si celano nelle acque più profonde!
Gli oceani sono, quindi, una tessera essenziale del complesso puzzle che permette la vita su questo pianeta, anche se spesso il loro ruolo è trascurato non solo nell’opinione pubblica ma persino nella concezione degli esperti di clima e ambiente.
Una risorsa da salvare
Non basta però ammirare la bellezza del mare in una giornata in spiaggia, dobbiamo prendere coscienza che gli oceani sono in pericolo e hanno bisogno del nostro aiuto.
L’inquinamento, l’acidificazione, l’aumento della temperatura delle acque, la pesca intensiva, la distruzione degli habitat per l’estrazione di combustibili fossili, lo scioglimento dei ghiacci dovuto al riscaldamento globale: sono solo alcuni dei problemi – causati dall’uomo, più o meno direttamente – a cui dobbiamo e possiamo porre rimedio.
Tutti possono contribuire e non è troppo tardi. Cosa possiamo fare? Sul sito del World Oceans Day si può firmare una petizione per chiedere ai governi del mondo di intraprendere azioni concrete, ma si può anche aderire come volontari ai molti eventi di salvaguardia e pulizia che si svolgono in più di 25 nazioni. L’obiettivo è il 30×30, cioè salvare almeno il 30% del nostro Pianeta blu entro il 2030.
Per saperne di più sull’importanza degli oceani, potete leggere l’interessante articolo di Sandro Carniel pubblicato su Sapere: Il ruolo degli oceani nella regolazione del clima. Per quanto riguarda invece il tema dell’inquinamento e delle isole di plastica, vi consigliamo l’attualissimo libro di Eleonora Polo, L’isola che non c’è, che illustra i dati più recenti e spiega che ognuno di noi può intervenire grazie al “potere delle 4 R”: Riduci, Riusa, Recupera, Ricicla.
Gli oceani sono il nostro futuro, spiega l’UNESCO nel promuovere la Giornata degli Oceani, e il futuro è alle porte.