I geodi sono irresistibili. Riempiono vetrine e musei di tutto il mondo e il loro fascino risplende soprattutto per il contrasto tra la parte esterna, opaca e tondeggiante, e i tesori colorati nascosti all’interno. Ma, come si fa a ottenere una roccia tonda con un sacco di scintillanti cristalli?
I geodi sono irresistibili. Riempiono vetrine e musei di tutto il mondo e il loro fascino risplende soprattutto per il contrasto tra la parte esterna, opaca e tondeggiante, e i tesori colorati nascosti all’interno. Ma, come si fa a ottenere una roccia tonda con un sacco di scintillanti cristalli?
La formazione dei geodi
La formazione dei geodi avviene in due stadi: prima si crea la cavità, poi si depositano i cristalli. Le cavità più comuni si formano nelle rocce create dal raffreddamento di colate di lava per effetto di gas e vapore che si muovono al suo interno, nello stesso modo in cui le bollicine si muovono nelle bevande gassate. Quando la roccia fusa si raffredda, il gas si dissolve lasciando spazi vuoti disseminati nella roccia.
Una cavità nella lava si può formare anche sott’acqua, quando l’esterno del fuso solidifica prima di quanto faccia il materiale all’interno. Il guscio diventa fragile e può rompersi lasciando fuoriuscire il liquido interno e preservando un cuscino vuoto alle spalle. I geodi però si possono formare anche nelle rocce sedimentarie come il calcare o l’arenaria. Le cavità in queste rocce si formano a partire da un nucleo solido, come una massa di minerali o noduli, che può iniziare a sciogliersi e lasciare degli spazi vuoti. In altri casi, fossili o pezzi di legno sepolto nel sedimento si decompongono e il risultato di questo svuotamento è un guscio vuoto in attesa di essere riempito. Quando i fluidi sotterranei ricchi di sali circolano all’interno delle rocce porose penetrano nei gusci cavi e depositano sottili strati di minerali. Nel corso di migliaia (a volte milioni) di anni, questi strati costruiscono cristalli che riempiono via via la cavità.
I minerali dei geodi
Il tipo di minerali che si formano all’interno di un geode varia a seconda delle condizioni di temperatura, di pressione e del tipo di roccia. I cristalli di quarzo e di tutte le sue varietà, come l’ametista, il calcedonio, l’agata o l’opale, sono più comuni nelle rocce vulcaniche, mentre la calcite, il gesso o la pirite sono più comuni nelle rocce sedimentarie. L’atto finale della formazione avviene a causa dell’erosione differenziale fra le rocce ospitanti e i geodi, che, essendo rivestiti da strati molto duri, restano in rilievo o vengono trasportati ancora chiusi lungo il greto dei fiumi.
Quanto sono grandi i geodi?
Le dimensioni dei geodi variano moltissimo. Alcuni sono abbastanza piccoli da stare nel palmo della mano, altri, come quelli che si rinvengono in Paranà o Brasile possono essere enormi tanto da contenere diverse persone al loro interno. Il primato per dimensioni e bellezza dei minerali è comunque detenuto dalla Grotta dei Cristalli di Naica in Messico, completamente ricoperta di cristalli di gesso le cui dimensioni superano i 12 metri di lunghezza e 2 metri di diametro. Un geode davvero gigantesco, ma solo la copia ingrandita dei piccoli gioielli che possiamo trovare nascosti tra i ciottoli di un fiume.
[di Alina Polonia e Giorgio Gasparotto]