Skip to main content

09 Nov 2021

I balani si muovono!

Marco Signore

Marco Signore
Leggi gli altri articoli

Home Rubriche I mondi degli animali

Chiunque sia stato al mare o abbia anche solo mangiato molluschi, avrà probabilmente visto un balano: si tratta di crostacei piuttosto particolari, che vivono attaccati al substrato con il dorso, e usano le zampette per raccogliere il cibo dall’acqua. I cosiddetti “denti di cane”, quelle strutture che somigliano a piccole piramidi o vulcani visibili su scogli, barche, boe e qualsiasi altra cosa sia immersa in acqua di mare, sono appunto balani.

Questi piccoli animali, a cui Darwin stesso dedicò una monografia, sono in realtà estremamente diffusi nei mari di tutto il mondo, e addirittura formano comunità ordinate lungo gli scogli. Possono resistere all’asciutto per molte ore, chiudendo la loro corazza e trattenendovi l’acqua necessaria per sopravvivere, ed è per questo che colonizzano anche le zone degli spruzzi, le aree degli scogli che sono immerse soltanto durante l’alta marea o quelle che vengono bagnate dalle onde.
Alcuni di questi crostacei si sono inoltre specializzati a vivere esclusivamente su determinati organismi marini: abbiamo balani che vivono solo su balene e altri solo su tartarughe. Ma la cosa che hanno tutti in comune è che da quando si sono evoluti, circa 500 milioni di anni fa, sono diventati incapaci di muoversi, una volta fissati sul substrato. O almeno, così credevamo…

 

Tartarughe: un’accogliente casa per i balani

Per un balano, vivere su una tartaruga è un enorme colpo di fortuna: il grande rettile marino va in giro per gli oceani, fornendo al cirripede una costante fonte di cibo e correnti favorevoli. Così, Chelonibia testudinaria si è appunto specializzato a vivere come epibionte (letteralmente “che vive sopra”) delle tartarughe, come la notissima Caretta caretta. Questi balani si posizionano sul carapace e sulla pelle della tartaruga, e vivono lì, filtrando l’acqua. Di recente, però, un’équipe internazionale di studiosi guidata da Benny K.K. Chan dell’Academia Sinica di Taiwan ha messo sotto la lente questi piccoli cirripedi, per scoprire qualcosa del tutto inatteso: gli immobilissimi crostacei sono di fatto in grado di muoversi, e lo fanno piuttosto spesso. Gli studiosi hanno appurato che Chelonibia è in grado di spostarsi sulla tartaruga.

 

banner abbonamento articoli

 

Per quale ragione questi cirripedi si muovono? Il motivo principale sembra quello di ottimizzare le possibilità di nutrirsi, mantenendosi sempre in zone in cui la corrente è più favorevole, ovviamente evitando loro simili sulla strada. Come effetto secondario questi spostamenti potrebbero anche migliorare le possibilità riproduttive dei balani coinvolti, anche se dai primi studi effettuati la riproduzione non sembra essere motivo diretto degli spostamenti.

 

La corsa del balano

Va specificato che la potenza adesiva di questi balani al substrato è talmente elevata che i loro spostamenti non sono dovuti all’effetto di forti correnti, come è stato dimostrato anche in laboratorio. Invece, questi animali sembrano in grado di dissolvere periodicamente la loro base di attacco, altrimenti molto resistente, proprio per spostarsi. Non che siano animali rapidissimi: la velocità media rilevata è stata di circa 1,4 mm a settimana. Però la capacità di muoversi in un animale noto per cementarsi e restare immobile è una scoperta del tutto nuova, che certamente rivoluziona ancora una volta le nostre conoscenze di zoologia.

Marco Signore
Marco Signore
Laureato a Napoli in Scienze Naturali, PhD all'Università di Bristol in paleobiologia con specializzazioni in morfologia e tafonomia, è nella divulgazione scientifica da quasi 20 anni, e lavora presso la Stazione Zoologica di Napoli "Anton Dohrn". Nel tempo libero si occupa anche di archeologia, oplologia, musica, e cultura e divulgazione ludica.

No Comments yet!

Your Email address will not be published.

DELLO STESSO AUTORE

© 2023 Edizioni Dedalo. Tutti i diritti riservati. P.IVA 02507120729