La criptozoologia utilizza ogni fonte disponibile per scoprire nuovi animali, i quali verranno poi ufficialmente descritti dagli zoologi. Una delle fonti da vagliare con attenzione, ma da non scartare assolutamente, è costituita dai miti e dalle leggende.
La criptozoologia utilizza ogni fonte disponibile per scoprire nuovi animali, i quali verranno poi ufficialmente descritti dagli zoologi. Una delle fonti da vagliare con attenzione, ma da non scartare assolutamente, è costituita dai miti e dalle leggende. Il processo di mitizzazione è un evento piuttosto comune nelle culture umane e può riguardare personaggi, luoghi, eventi, e anche animali. Tutto può diventare un mito ma alla base dei miti c’è sempre un’esperienza reale. Come si dice, ogni leggenda contiene almeno un granello di verità. Le ragioni per cui un evento viene mitizzato possono essere molteplici: racconti esagerati dei viaggiatori, tentativi di spiegare fenomeni non comprensibili con gli strumenti culturali in uso o anche il simbolismo finalizzato alla tradizione o all’insegnamento. Fatto sta che, spesso, ricorrere ai miti può permetterci di trovare indizi per animali decisamente reali.
Orsi bianchi e topi mostruosi
Molte popolazioni includono nei loro miti animali ben noti, ai quali danno nomi diversi, caratteristiche diverse o addirittura connotazioni fantastiche, e gli esempi non mancano. Il panda gigante è stato descritto scientificamente come Ailuropoda melanoleuca solo nel 1890 ma era noto e riportato nei manoscritti cinesi fin dal 621 d.C. con il nome di orso bianco (bei shung). Il gorilla (Gorilla sp.) è noto alle popolazioni del centro Africa da secoli ma è stato descritto dalla scienza solo nell’ultimo quarto del XIX secolo. E anche il calamaro gigante è noto fin dal XVII secolo (se non addirittura dal medioevo scandinavo) come Kraken, ma è stato descritto solo nel 1860. Gli esseri mitici, tuttavia, possono anche avere origine da resti osservati direttamente, come nel caso di ossa fossili o subfossili.
Ciclopi, grifoni ed altri giganti
Secondo molti studiosi, la leggenda dei ciclopi avrebbe origine dal rinvenimento di crani di elefanti nani (Elephas falconeri) vissuti in Sicilia prima dell’arrivo dell’uomo. Sebbene questo aspetto sia da approfondire – in primo luogo perché probabilmente il mito dei ciclopi ha origini ben più antiche della prima colonizzazione greca della Sicilia, ed è probabilmente un corpus mitologico – questo è un esempio di ossa fossili che avrebbero quanto meno favorito un mito. Allo stesso modo, il mito del Grifone potrebbe essere nato direttamente da un dinosauro: i viaggiatori che si trovassero ad attraversare i deserti della Mongolia, infatti, ancora oggi avrebbero la possibilità di ritrovare le ossa di Protoceratops, dal becco simile a quello di un’aquila e dal corpo che ricorda un leone (gli uomini si appigliano a ciò che conoscono meglio – e lo mitizzano – in mancanza di anatomia comparata). Infine, in epoca medioevale, le ossa di grandi mammiferi fossili venivano immancabilmente esposte in chiese e piazze come ossa di giganti, draghi o addirittura di santi. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, e torneremo ancora su questo interessante argomento.
[Immagine: Grifone nel palazzo di Cnosso]