Il 14 marzo è il Pi greco day! Per festeggiare potete trovare qui le prime pagine del libro di Maurizio Codogno, Chiamatemi pi greco, che racconta proprio come è nata questa giornata dedicata alla matematica.
I matematici sono strani?
Tutti sanno che i matematici sono persone un po’ strane. Se ci fate caso, quando nei film o nei cartoni animati ne appare uno, potete essere certi che lo troverete di fronte a una lavagna oppure sommerso da un mare di fogli pieni di simboli e disegni stravaganti. Se poi non è semplicemente una comparsa, ma uno dei personaggi principali, e quindi fa dei discorsi, di solito racconterà cose incomprensibili, e si stupirà che nessuno capisca i suoi ragionamenti così logici.
Peggio ancora, i matematici non sono benvoluti nemmeno dagli altri scienziati. Anche i fisici sono, per esempio, tipi un po’ strani, ma fanno finta di niente e si divertono a raccontare barzellette dove i matematici fanno sempre delle brutte figure!
Naturalmente i matematici non sono davvero così come li dipingono. Sono persone come tutte le altre, che vanno a fare la spesa, guardano la televisione, chiacchierano con gli amici e amano divertirsi. Certo, rispetto a tanta altra gente, a loro piace anche la matematica. Hanno pensato, quindi, che sarebbe stato bello scegliere un giorno dell’anno per festeggiarla. A dire il vero, all’inizio si limitavano a ritrovarsi tra loro, forse perché avevano paura che le altre persone ridessero di un’idea così buffa. Ma pian piano si sono detti “Dai! Più siamo, più cose possiamo fare insieme!” e hanno cominciato a diffondere la notizia delle loro feste tra amici e conoscenti, assicurando che anche chi non andava per niente bene in matematica a scuola non doveva avere paura: non ci sarebbe stata nessuna interrogazione! Finalmente a partire dal 2020 l’UNESCO ha deciso di istituire la Giornata Internazionale della Matematica, il 14 marzo, con lo slogan “la matematica è ovunque”, così si fa festa senza che nessuno possa lamentarsi del troppo chiasso!
Perché il 14 marzo?
Fermiamoci però un attimo. Perché è stato scelto proprio il 14 marzo come data per festeggiare? È successo qualcosa di particolare in quel giorno dell’anno? Consultando Wikipedia, possiamo vedere per esempio che Albert Einstein è nato il 14 marzo 1879, e Stephen Hawking è morto il 14 marzo 2018. Ma non può essere stata questa la ragione della decisione: in fin dei conti sia Einstein che Hawking sono stati fondamentalmente dei fisici, non dei matematici. Ci deve essere qualcos’altro sotto. E infatti la data è stata scelta perché ricorda un numero molto particolare!
Dovete sapere che noi in Italia indichiamo il 14 marzo con 14/3, ma gli americani fanno le cose in modo diverso: prima scrivono il mese e poi il giorno, separandoli con un punto. Così per loro questa data è 3.14. Già questo è piuttosto strano, soprattutto perché aggiungono l’anno in fondo alla data – quindi 3.14.2022 – mischiando le carte in tavola. Ma gli americani sono ancora più strani, quasi quanto i matematici: quando nei numeri decimali devono separare la parte intera da quella decimale non usano la virgola come il resto del mondo, bensì il punto. Se vedono scritto 3.14 possono dunque pensare sia al 14 marzo che al numero “tre virgola quattordici”, o se volete dirlo all’americana “tre punto quattordici”. Questo numero – beh, non proprio lui, come vedremo tra poco, diciamo che 3,14 è una specie di soprannome usato per fare più in fretta – è davvero importante nella matematica! È talmente importante che ha un nome tutto per lui, un nome a dire il vero un po’ strano: pi greco. E ha un simbolo ancora più strano: π, che poi è una lettera dell’alfabeto greco (pi, appunto).
Un numero indicato con una lettera
E le stranezze aumentano. Perché mai a un numero viene dato il nome di una lettera? E soprattutto, cosa c’entrano i Greci? Se proprio si voleva usare una lettera, non ne avevamo a sufficienza nel nostro alfabeto? Per i curiosi, la risposta a quest’ultima domanda è no. I matematici hanno un enorme bisogno di lettere per indicare gli oggetti che usano nelle dimostrazioni, e quindi sfruttano tutto quello che riescono a trovare: non solo l’alfabeto latino e quello greco, ma anche le lettere latine scritte in modo particolare, come ℕ per i numeri naturali, oppure altri alfabeti ancora. Però questo magari lo racconterò un’altra volta.
Quella del pi greco è una lunga storia, che è cominciata migliaia di anni fa e ha percorso tutto il mondo. Storie come questa capitano molto spesso: la matematica è infatti sempre la stessa. A volte non sembra che sia così: popolazioni diverse hanno seguìto vie diverse, e ci sono state, e ci sono ancora oggi, idee differenti su cosa sia la matematica. Tuttavia i concetti di base, anche quando vengono espressi in modi diversi, spuntano fuori sempre. È allora facile che una persona cominci a tracciare una nuova strada e qualcun altro la riprenda per allungarla, sistemarla un po’ meglio oppure farle fare una deviazione verso un posto un po’ fuori mano che però sembra carino: la cosa davvero bella è che spesso queste deviazioni ci portano in posti interessanti, che all’inizio non avremmo mai immaginato esistessero!