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03 Giu 2014

I batteri “buoni” del nostro intestino

Tiziana Melillo

Tiziana Melillo
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L’essere umano è colonizzato da milioni di batteri che convivono pacificamente con esso e svolgono un ruolo fondamentale per quanto riguarda la difesa verso agenti patogeni e il metabolismo. Secondo molti studi, la flora intestinale potrebbe addirittura interagire con lo sviluppo cerebrale e il comportamento, regolando tutta la complessa serie di interazioni esistenti tra l’intestino, il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale. 

L’essere umano è colonizzato da milioni di batteri che convivono pacificamente con esso e svolgono un ruolo fondamentale per quanto riguarda la difesa verso agenti patogeni ed il metabolismo. L’organo maggiormente colonizzato è l’intestino, che contiene circa il 70% di tutte le specie microbiche dell’organismo, pari a circa 1150 specie batteriche diverse, molte delle quali anaerobiche; la composizione di questo complesso ecosistema (microbiota) varia da individuo a individuo.  La flora intestinale svolge importanti funzioni: partecipa al metabolismo, difende l’organismo da patogeni, stimola le difese immunitarie. A sua volta, l’organismo ospite fornisce ai batteri un ambiente stabile e ricco di nutrienti.

 

Il microbiota e il comportamento

L’importanza del microbiota è sottolineata dall’esistenza di progetti come il “Common Fund’s Human Microbiome Project (HMP)”, che ha lo scopo di caratterizzare la popolazione microbica residente nei diversi distretti corporei e studiare il ruolo di questi batteri nel mantenimento della salute umana. Negli ultimi anni è stato scoperto uno stretto legame tra l’intestino e il sistema nervoso, collegati da quello che viene chiamato “asse intestino-cervello”, costituito da fibre nervose e neurotrasmettitori. Questo sistema è di importanza vitale per il mantenimento dell’omeostasi e il suo malfunzionamento va a incidere sullo stato di salute dell’intero organismo. Molti ricercatori sostengono che il microbiota rivesta un ruolo importante nella modulazione dei segnali all’interno di questo sistema: i batteri della flora intestinale regolerebbero tutta la complessa serie di interazioni esistenti tra l’intestino, il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale, agendo sia sulla risposta dell’organismo a situazioni di stress, sia addirittura interagendo con lo sviluppo cerebrale e il comportamento. Il ruolo esatto giocato dalla flora intestinale deve essere ancora chiarito: uno dei meccanismi possibili sembra essere la produzione e la regolazione di neurotrasmettitori. Questo nuovo concetto di microbiota permette di ipotizzare l’utilizzo della flora batterica nell’ambito di nuove strategie terapeutiche per disturbi psicologici correlati allo stress, laddove falliscono i farmaci attualmente in uso.

Tiziana Melillo
Tiziana Melillo
Laureata in Scienze Biologiche e specialista in Microbiologia e Virologia, ha inoltre conseguito un master in "Nutrizione personalizzata: basi molecolari e genetiche". Attualmente lavora come microbiologa nel Laboratorio Analisi dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma e insegna Microbiologia Clinica presso l'Università di Tor Vergata. Esercita anche attività privata di nutrizionista.
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