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18 Set 2024

Aaron James: le sue condizioni dopo il trapianto di occhio

Riccardo Lucentini
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Nel numero di febbraio di Sapere vi avevamo raccontato la storia di Aaron James, un elettricista che aveva subìto un grave incidente sul lavoro mentre operava su cavi ad alta tensione. Il lato sinistro del suo corpo ne era uscito molto danneggiato: James aveva perso un avambraccio, un occhio ed era rimasto sfigurato in volto.

 

Un occhio al presente

Nel 2023 il personale medico del NYU Langone Health ha deciso di avventurarsi in un territorio inesplorato, affiancando alla procedura di trapianto di faccia anche un trapianto completo di occhio: i primi esami post-operatori sono stati promettenti e ora, a un anno di distanza dall’intervento, un resoconto uscito sulla rivista scientifica JAMA aggiunge nuovi elementi positivi alla storia. I tessuti facciali rispondono bene alla convalescenza, non ci sono sintomi che facciano pensare a un rigetto e lo stesso James è molto soddisfatto del suo aspetto attuale. Il personale medico sta anche ottenendo importanti dati sullo stato di salute dell’occhio e anche in questo senso si percepisce soddisfazione: l’organo è ancora in vita, riceve regolarmente sangue e la retina risponde a stimoli luminosi. Il rigetto sembra ormai una possibilità remota e le analisi non hanno mostrato lo sviluppo di cellule cancerose intorno al nervo ottico, lì dove i medici hanno iniettato alcune cellule staminali ricavate dal midollo osseo di James.

 

Uno sguardo al futuro

Per il personale medico, aver trapiantato un occhio, averlo mantenuto in salute e capace di rispondere alla luce per un anno è già un enorme risultato, ma i pensieri di tutti vanno già al prossimo passo: ripristinare la vista. Come già abbiamo sottolineato nel numero di Sapere, è molto improbabile che l’occhio sinistro di James riacquisti la capacità di vedere perché il nervo ottico è troppo danneggiato e non è in grado di trasferire informazioni al cervello. L’eventuale riattivazione del nervo, inoltre, potrebbe causare problemi alla vista più generale, perché il cervello riceverebbe degli input molto distorti che non sarebbe capace di processare al meglio. Il caso di James sta dando nuova linfa a una sfida iniziata nel lontano 1905, quando riuscì il primo trapianto di cornea: il traguardo di ridare la vista tramite trapianto è ancora lontano, ma James e l’equipe medica che lo segue hanno fatto qualche importante passo in avanti.

Per James, infine, si sta chiudendo un periodo complicato: in un’intervista, ha affermato che sta guardando con fiducia al futuro, dopo aver affrontato i trapianti, la convalescenza e anche alcuni eventi luttuosi in famiglia. Lui sa di aver aperto una strada medica che potrebbe giovare a molti altri pazienti e guarda al futuro suo e di sua figlia, che sta per iniziare il college, con un viso nuovo e con la consapevolezza di poter vivere una vita regolare.

Riccardo Lucentini
È nato a Foligno nel 1989 e si è laureato in Chimica nel 2013. Dopo alcuni anni passati a fare il topo di laboratorio, si impegna a divulgare la sua materia tramite laboratori e conferenze. Iscritto al Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile (MaCSIS) all’Università Milano-Bicocca per fare della sua passione una professione.
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