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16 Feb 2015

Morbillo: ma non dovevamo vederci più?

Tiziana Melillo

Tiziana Melillo
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In questi ultimi anni si sta assistendo alla recrudescenza di una malattia che era molto vicina all’eradicazione: il morbillo. Recentemente, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha considerato inadeguata la copertura vaccinale di molti Paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Per esempio, sono oltre 80 i casi di morbillo che si sono registrati negli Stati Uniti (in 14 diversi stati) dall’inizio di quest’anno, soprattutto in seguito al focolaio scoppiato al parco Disneyland in California. Proprio quegli Stati Uniti in cui il morbillo era stato dichiarato scomparso nel 2000. 

In questi ultimi anni, contrariamente alle previsioni, si sta assistendo alla recrudescenza di una malattia che era molto vicina all’eradicazione: il morbillo. Recentemente, infatti, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha considerato inadeguata la copertura vaccinale di molti Paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Per esempio, sono oltre 80 i casi di morbillo che si sono registrati negli Stati Uniti (in 14 diversi stati) dall’inizio di quest’anno, soprattutto in seguito al focolaio scoppiato al parco Disneyland in California. Proprio quegli Stati Uniti in cui il morbillo era stato dichiarato scomparso nel 2000. 

L’infezione, provocata da un virus a RNA (ossia che utilizzano l’RNA come materiale genetico) che appartiene alla famiglia Paramyxoviridae, genere Morbillivirus, si trasmette per via aerea, è molto contagiosa ed è caratterizzata da febbre e da un tipico rash maculo-papulare. L’immunosoppressione che a volte segue l’infezione aumenta il rischio di complicanze, che includono otite media, infezioni del tratto respiratorio, convulsioni, encefalite. I soggetti più a rischio sono pazienti immunocompromessi, donne in gravidanza e bambini di età inferiore a un anno.

 

Lo studio fraudolento su vaccini e autismo

Nel 1963 fu introdotto un primo vaccino contro il morbillo, che è stato successivamente migliorato. Ci vollero però molti anni prima che la pratica della vaccinazione si diffondesse a livello mondiale. Negli anni ’70 il vaccino contro il morbillo fu combinato insieme a quelli per rosolia e parotite (vaccino trivalente MMR). Prima dell’introduzione della vaccinazione a livello globale, il morbillo causava 2,6 milioni di morti all’anno: secondo i dati dell’OMS, tra il 2000 e il 2008, grazie alla vaccinazione, si è verificato un calo della mortalità del 78 per cento. Eppure, ancora oggi esistono numerosi casi di infezione, a causa di una campagna di disinformazione iniziata a partire da uno studio del 1998 pubblicato sulla rivista The Lancet che associava al vaccino MMR, in modo fraudolento, alcuni casi di autismo. L’autore, Andrew Wakefield, è stato successivamente radiato dall’ordine dei medici e la rivista ha ritirato l’articolo dai suoi archivi pubblicando una ritrattazione completa. Oltre a diversi articoli scientifici (come quelli che si possono trovare qui e qui) che smentiscono le conclusioni di questo studio fraudolento, è possibile consultare anche studi come questo sull’incidenza dell’autismo in Giappone, paese in cui non si effettua la vaccinazione per il morbillo, che dimostra che non c’è correlazione tra vaccinazione e autismo.

 

Uno sgradevole ritorno

Purtroppo, però, in seguito alla diffusione dello studio sono nati movimenti antivaccinazione in tutta Europa e molte persone hanno scelto di non vaccinare i propri figli, esponendoli a un’infezione rischiosa e creando così nuovi focolai di infezione. E’ di pochi giorni fa il richiamo di Susanna Esposito, presidente della Commissione OMS per l’eliminazione di morbillo e rosolia in Europa, che ha definito inadeguata la copertura vaccinale italiana, aggiungendo che “non solo nel nostro Paese, ma in tutto il continente si registra una larga epidemia”. “L’Italia è in ritardo di due anni e mezzo con la presentazione dei dati sulla copertura vaccinale” ha spiegato Esposito. “Si sa che la copertura della prima dose è intorno al 90 per cento, ma per la seconda non abbiamo buone statistiche. Le regioni che dispongono delle cifre parlano di un 85 per cento“. Nel 2014, in Italia si sono registrati 1674 casi di morbillo, in aumento rispetto ai 1100 del 2013, con l’incidenza più elevata osservata in Liguria. 

 

Tiziana Melillo
Tiziana Melillo
Laureata in Scienze Biologiche e specialista in Microbiologia e Virologia, ha inoltre conseguito un master in "Nutrizione personalizzata: basi molecolari e genetiche". Attualmente lavora come microbiologa nel Laboratorio Analisi dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma e insegna Microbiologia Clinica presso l'Università di Tor Vergata. Esercita anche attività privata di nutrizionista.
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